Lunghissimo lento e lungo qualificato: i sempreverdi per la maratona

Ci sono allenamenti che non passano mai di moda.

Soprattutto per una maratona.

Se ne inventano tutti un sacco, di teorie, ma, alla fine, cadiamo sempre lì.

Il lungo, il lunghissimo e il lungo qualificato.

Alternare questi tre stimoli per preparare una 42 km è sicuramente il modo migliore per arrivare alla partenza preparati.

Il lungo:

Facile, il lungo è quell’allenamento da fare a ritmo maratona o poco superiore, che progressivamente aumenta il chilometraggio.

La prima settimana inizieremo con 20, poi 22, 24, 28, 30 chilometri.

Serve ad allenare i muscoli a sopportare la fatica. Allena la resistenza di base.

Ma il solo lungo non basta…

Il lunghissimo lento:

Ne ho parlato la settimana scorsa. (leggi qui l’articolo) Molti lo saltano e si dedicano ai lunghi a ritmo poco superiore alla maratona, fino ad arrivare a 32/33 km.

Il lunghissimo lento va fatto a 15 secondi in più del ritmo maratona. Io lo faccio a 5 settimane, altri lo fanno a 4. Altri ancora, temerari, a 4/5 settimane corrono addirittura una maratona.

Ma vi direi di leggere l’articolo, perchè oggi il tema è:

Il lungo qualificato:

Quando arrivate dal lunghissimo, o siete nella settimana ci “scarico” dopo un la settimana di lungo, le normali tabelle vi consigliano di diminuire il numero di chilometri. Quindi in un piano i lunghi possono essere: 22 km-25 km-28 km-24km-30km-24km-36km-25km-30km-21km-18km di scarico-maratona.

Ho evidenziato tre lunghi, che, come vedete sono più corti del precedente e del successivo.

Essendo a più di metà preparazione maratona, le gambe le avete. Diminuire i km è un “sollievo”, ma allora perchè non usarli per farli bene?

In queste settimane i lavori di ripetute arrivano a 16-17 km totali, quindi il motore c’è.

Così domenica è stata la mia volta dell’allenamento più massacrante di sempre.

4 km di riscaldamento e poi 20 km alternando 500 metri a ritmo mezza maratona e 500 a ritmo maratona. Nel mio caso 4’30” e 4’50”.

Il risultato, a parte la stanchezza estrema dopo questi “soli” 25 km, è l’educazione del sistema metabolico a cambiare ritmo e cambiare pulsazioni, tra soglia e sotto soglia.

Fare un semplice lungo a 4’50” sarebbe stato uguale come media, ma avrebbe allenato il corpo a rimanere sempre uguale.

Avete presente un motore?

Quando usate un motore sempre alla stessa velocità, non estrema, lo impallate, corretto?

Pensate quando guidate l’auto di un nonno o di un genitore troppo prudente. Va bene, non ha problemi, ma se dovete superare un’altra auto, la vostra non ha quello spunto.

Allora cosa fate?

Cercate di tirarla per disimpallarla.

Ecco, questo è quello che dovete fare con un lungo qualificato: dopo il lunghissimo lento la vostra auto si è impallata. Normale.

Basta tirarla un po’.

Che ne dite?

Su di me funziona. Eccome se funziona!

#RunHappy

Se vuoi vedere il mio allenamento, vai sul mio Garmin Connect o su Strava!

Garmin Connect: https://connect.garmin.com/modern/profile/RunningCharlotte.org

Strava: https://www.strava.com/athletes/7906768

 

 

RunningCharlotte
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Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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