Marathon training: fai oggi quello che non puoi fare domani
Noi “maratoneti” o “finisher di una maratona” che dir si voglia, siamo di nostra tendenza dei secchioni. stakanovisti direi. Il compito giusto, più faccio meglio è, non rimandare a domani quello che puoi fare oggi, bla bla bla…
Uno degli atteggiamenti peggiori, che tuttavia accomunano molti di noi è il RIMEDIARE.
E quando si tratta di maratona è ancora più rischioso.
Mettiamo che la domenica del lunghissimo il lunghissimo proprio non ci viene e ne facciamo “solo” 32 di chilometri. Nella nostra testa l’idea del fallimento pulsa e ci bussa come un picchio. La paura di non farcela, quel sentimento di disfatta che manco avessimo perso la battaglia della vita.
Poi passa qualche ora e torna la carica:
“magari ne aggiungo qualcuno di km al lungo di domenica”.
“e se invece domani non scarico e mi faccio altri 20km? E’ come fare un lunghissimo?”
“mercoledì invece dei 1000, faccio ripetute sui 2000, così recupero”
Di per sè non è sbagliato voler “rimediare” rendendo l’allenamento flessibile, anzi. E’ che spesso “rimediamo” senza pensare a quello che facciamo e ci massacriamo di chilometri in virtù di un senso di colpa.
Quante volte ho visto voler recuperare un lavoro di ripetute non fatto, inserendone uno a pochi giorni dalla gara? O correre un lungo la settimana prima della maratona “così mi sento sicuro”, o saltare i giorni di recupero “perchè di più è meglio” o, peggio del peggio, correre da influenzati pur di non perdere allenamento.
Così attenuiamo il senso di colpa, certo, ma imballiamo le gambe, arrivando alla maratona stanchi e affaticati.
Se perdete un allenamento, se “fallite” con un lungo, se vi sentite troppo stanchi per correre, se avete male da qualche parte, vivetela serenamente!
Tornate a casa (o restateci), preparatevi un bel the caldo, coccolatevi e il giorno successivo riprendete il vostro allenamento da dove lo avete lasciato, senza voler a tutti i costi “rimediare”.
E’ una maratona, non una guerra 😉