Massaggi e corsa: perchè un runner si deve far massaggiare? – La Rubrica di Jutta

Cosa può fare il massaggio per te che corri?

Perché dovresti farti massaggiare soprattutto tu podista, e non importa se gareggi o pratichi questo bello sport solo per il tuo benessere?

In una puntata precedente (leggi qui) vi ho già descritto i benefici del massaggio riguardo allo sport in generale. Oggi vorrei spiegarvi perché il massaggio è indicato soprattutto per i runner.

Mentre farsi massaggiare per un ciclista ha come scopo principale l’aumento della prestazione, per il podista ci sono due grandi vantaggi. Certamente anche lui avrà un miglioramento della prestazione: gambe leggere, prive di contratture e cataboliti corrono meglio.

Ma farsi massaggiare per un corridore significa anche evitare, ed è punto importantissimo, gli infortuni che purtroppo la corsa porta spesso con sè.

Una statistica americana ci dice che dal 30 al 65% delle persone che corrono per salute subisce un infortunio nel corso dell’anno. Il numero degli infortuni aumenta al crescere del chilometraggio, soprattutto se si superano i 32 chilometri settimanali. Sono delle cifre abbastanza alte.

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Perché l’infortunio è così presente nella corsa?

Non parliamo del tennis uno sport in cui il giocatore scatta, scivola o cambia direzione all’improvviso, parliamo della corsa uno sport di endurance con un movimento regolare e ciclico come il ciclismo o il nuoto.

Perché nella corsa troviamo questo alto rischio di farci male? Una causa è il peso corporeo che gioca un ruolo importante nella corsa. Mentre il ciclista appoggia il 80 % del suo peso sulla sella e il nuotatore si trova in una situazione di gravità molto ridotta grazie all’acqua nella corsa è molto diverso. Il corridore deve subire forze che possono equivalere a multipli del suo peso corporeo.

Vi spiego perché. Guardiamo un attimo il gesto della corsa.

Possiamo dividerla in quattro fasi.

La prima fase è quella di volo. Non è un problema, siamo nell’aria e le forze sulle nostre strutture sono minime.

Dopo di che arriva la seconda fase, l’appoggio. Dipende dalla velocità con cui corriamo e con che parte appoggiamo, con il tallone o con l’avampiede, ma con l’impatto sul terreno si scarica sul piede una forza pari a fino tre volte il nostro peso corporeo. Le vibrazioni si trasmettono di riflesso verso l’alto, interessando la muscolatura, i tendini, le articolazioni e le ossa dell’intera gamba, del bacino e della colonna vertebrale.

Poi segue la terza fase di sostegno. Il peso del corpo si sposta in avanti, il piede ruota in avanti provocando una torsione che può essere rivolta verso l’interno (pronazione) o verso l’esterno (supinazione). Ciò comporta un ulteriore carico alla struttura muscolo fasciale. Il piede una volta terminata la fase di sostegno, prosegue la propria rotazione in avanti entrando nell’ultima fase del ciclo, quella di stacco.

A questo punto il nostro peso si trasferisce dalla zona mediale all’avampiede, scatenando una forza che può raggiungere un’intensità tra le 4 e le 7 volte il peso corporeo. Ed abbiamo fatto solo un passo fino ad ora! Potete immaginarvi a quale stress il nostro corpo è esposto se corriamo anche solo per mezz’ora.

La seconda causa di tutti questi infortuni è il fatto che nella corsa sono coinvolte in gran parte le fasce. La corsa somiglia molto al movimento di una molla. Atterrando freniamo l’impatto con il suolo. Questa frenata libera energia negativa che viene immagazzinata nel tessuto fasciale che la trasforma di seguito in energia positiva che ci permette il nuovo slancio in aria con una modesta aggiunta di lavoro muscolare. E’ una tecnica geniale del nostro fisico, grazie alle fasce.

Il lavoro delle fasce è a basso consumo energetico, se no la corsa sarebbe troppo dispendiosa e non potremo correre a lungo.

La struttura fasciale in età adulta si adatta molto lentamente, (parliamo di anni) alle sollecitazioni. Se oggi cominciamo a correre 30 km la settimana il nostro tessuto fasciale solo fra circa un anno e mezzo sarà pronto a reggere bene questa nostra attività se però non si è già danneggiato prima. Il tessuto fasciale è un tessuto delicato e fine, tendiniti, fasciti, talloniti e vari stiramenti sono tutte patologie fasciali.

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Ecco il grande bene che può farvi il massaggio.

Il massaggio è uno dei pochi mezzi che è in grado di sciogliere contratture della muscolatura e di riordinare i tessuti fasciali. Le fasce una volta incollate e distorte non si sciolgono e non si mettono a posto da sole. Ci vuole un aiuto esterno come le mani di un massaggiatore esperto. Bisogna usare una certa pressione soprattutto per arrivare ai tessuto profondi. Così si riesce tenere questo tessuto in uno stato elastico, regolare e funzionale.

Ed è importantissimo soprattutto per il corridore perché, come detto, il suo tipo di movimento viene eseguito in gran parte da questi tessuti fasciali.

Ovviamente sarebbe troppo facile pensare che sia sufficiente farsi massaggiare per non farsi mai male.

La statistica americana parla del fatto che gli infortuni dipendono anche da altri fattori come altri infortuni precedenti, età, peso etc. purtroppo l’infortunio può sempre succedere. Ma con i massaggi capiterà meno frequentemente, sarà meno forte o grave e si risolverà più velocemente.

Tratto podisti come Stefania che alcune volte dopo il lavoro si mette le scarpe da ginnastica e corre.

Per lo più sta bene ma ogni tanto lamenta qualche dolorino qua e là. Con il massaggio intervengo e lo faccio andare via subito. Pur non correndo tanto alcune zone possono essere in sovraccarico. Persone come Stefania che corrono senza ambizioni ma con lo scopo di salute e movimento in un mondo sedentario spesso non danno tanta importanza alla scelta della scarpa o allo stile di corsa per sollecitare le strutture meno possibile. Con un massaggio regolare che con Stefania ormai facciamo da anni, lei riesce a correre quando ha voglia e tempo per il suo benessere senza grandi problemi fisici.

Poi tratto anche Cristina che fa qualche gara e ogni tanto prepara anche una maratona. Sicuramente il suo problema maggiore non è una scarpa non adatta ma il sovraccarico derivante dal volume degli allenamenti da fare per una maratona. Nella fase di preparazione sarebbe fatale dover interrompere a causa di un infortunio. Grazie ai massaggi Cristina sta bene e riesce recuperare prima ed a sopportare bene i carichi di lavoro richiesti. Solo gambe che rispondono bene possono essere allenate in maniera efficace. Con i massaggi le gambe sono più sciolte e leggere e meno soggette ad infortuni.

E poi ovviamente abbiamo il massaggio per il giorno della gara che spesso viene anche chiamato massaggio pre-gara.

Ma di questo massaggio parleremo la prossima volta.

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RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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