MasterRunner: ovvero gli acciacchi dell’età.

All’università tutti andavano “a fare il Master”. Non alla mia, perchè la mia era già una nicchia tra le università specialistiche con indirizzo preciso. Sono laureata in Design del prodotto ecosostenibile, che master avrei fatto?

Detto questo, io il Master non l’ho fatto, ho iniziato a lavorare ancor prima di laurearmi – assunta ad un mese dalla laurea e benefit vari – che mi frega del Master.

MASTER è una parola abusata. Vuol dire tutto, ma tendenzialmente è un termine che si associa ai fighi. C’è il Master in qualcosa, riservato ai ricchi, MasterChef, dove tutti vogliono diventare numeri uno, la MasterCard, che millanta vantaggi incredibili – per tutto il resto c’è MasterCard – il MasterPiece o il MasterWork, l’opera d’arte…

Ma arriva la corsa a salvarmi, dal 1 gennaio 2017 ho un Master anche io!

Sono passata di categoria, sono una “master”, precisamente una MASTER F35 per la Fidal. Cioè quest’anno compio 35 anni, per cui, per regolamento entro nelle categorie dei “veterani” della corsa, i Master.

Il 6 gennaio ho corso la mia prima gara da Master, ora ho stampato il cartellino e c’è scritto F35, entro nella classifica dei master…

Solo che credo che l’atletica sia l’unico mondo in cui dire Master non significa dire figo.

Ahimè…

La verità comunque è lampante!

Da inizio anno, in ordine, il mio corpo da runner master ha acchiappato:
  • il mal di gola
  • l’influenza intestinale
  • il raffreddore
  • l’emicrania
  • la congiuntivite
  • uno strano dolore ai tibiali
  • la tosse
  • un filo di asma costante

 

Ottimi presupposti per partire!

Se fino al 31 dicembre rientravo tra le prime 5 della categoria, alla prima gara del 2017 sono arrivata forse decima. Le Master sono agguerrite da morire, mi piallano senza pietà!

Se poi ci aggiungo i malanni stagionali – che prima non mi venivano mai – arrivo a pensare che quando giungerò, se mai succederà, alla categoria F40 avrò un corpo bionico, due protesi e i capelli tinti di biondo platino.

 

Quello che mi piace pensare è che la squadra italiana femminile di maratona è tutta master.

Che il potere della ruga sia con noi!

Master, uniamoci, in nome di Catherine Bertone, Valeria Straneo e Anna Incerti!

E che Dio ce la mandi buona!

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RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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Showing 2 comments
  • Gian Luca Guidetti
    Rispondi

    Da master M50, ti posso dire che ho meno acciacchi di tanti giovani, che però si allenano molto più intensamente. Certo che mi piallano, ma a lungo andare, trovo sempre meno avversari nella mia categoria, ma cosa veramente importante, continuo e continuerò a divertirmi per molti anni. Questa è l’unica cosa importante, divertirsi e stare bene. Come fare? Semplice, prevenire è meglio che curare, Alimentazione completa e variata con integrazione di sali minerali e vitamine in dosi decenti, non quelle dosi da bambini da Multicentrum, l’atletica te ne fa bruciare tante, Quando c’è freddo, copriti senza fare l’eroina, ma con indumenti che puoi aprire appena ti sei scaldata, e se senti strani dolorini, scopri cosa sono, e rinforza l’area prima che diventino un vero problema. Non usare mai mai mai medicine per non sentire un dolore o per correre comunque, stai ferma qualche giorno subito, piuttosto che avere un vero infortunio che ti fa fermare per mesi. Se non hai voglia di uscire a correre, puoi sempre fare esercizi per core stability e per prevenire infortuni davanti alla televisione, fanno meglio alla tua prestazione di tanti km svogliati e senza alcuna attenzione a come stai correndo e senza ascoltare il tuo corpo. All’opposto, se sei stressata e irritabile, una bella corsa nel verde della natura, è un toccasana che ti fa rinascere. La corsa deve farti stare bene, non fare male, se ti fa male, stai correndo nel modo o per il motivo sbagliato..
    Buone corse
    Gian Luca

    • admin
      Rispondi

      Grazie dei consigli Gian Luca! Io sono dell’idea di prendere sempre tutto con ironia, compreso il fatto di essere una master 😉 e poi di sapersi ascoltare sempre.
      Sono un po’ meno certa che esista la soluzione magica con vitamine e alimentazione, e se devo prendo anche le medicine. Diciamo che lascio fare il medico a chi lo fa di mestiere:)

      Per il resto il segreto come dici tu è divertirsi sempre. E io non sostituirei questo divertimento per nulla al mondo!
      Un abbraccio!

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