Ma vai all’Inferno! A tu per tu con Mauro Leoni di Inferno Run

Io sono una “di strada”, una podista da strada. Al massimo salto nelle pozzanghere quando piove, ma non fatemi superare ostacoli, appendermi a funi, strisciare…

Quando Mauro (Leoni) mi incontra e mi invita a partecipare ad una delle sue Inferno Run mi guardo dietro, cercando la persona con cui presumibilmente stava parlando, perchè “IO NO, MA FIGUARTI, IO…”

Invece stava parlando con me, proprio con me. E aveva così tanto entusiasmo negli occhi, che per poco non mi convinceva a fare una OCR (Obstacle Course Race) l’indomani.

Poi sono rinsavita e quando mi ha detto la frase topica “è una sfida, non una corsa” ho capito che per me non è arrivato il momento, ma ho anche capito perchè queste gare fanno il tutto esaurito: le gente si diverte da pazzi e si sfida all’ultimo ostacolo.

Immaginatevi di togliervi gli abiti da ufficio, infilarvi la peggio tuta e buttarvi a sudare, lordarvi bene bene, trascinarvi, strisciare, saltare… sfogare ogni stress, ridere fino alle lacrime.

Questa è Inferno Run. e questa è l’intervista a Mauro.

 

Inferno Run è una corsa ad ostacoli, perchè avete deciso di citare l’Inferno? E’ così difficile? 😉
A Firenze e in Toscana tutto è pervaso di bellezza e cultura. E Dante è una figura che non si studia solo sui libri di scuola, la si vive ogni giorno in città.
L’inferno dantesco è stato quindi di facile evocazione, soprattutto se lo si considera come un passaggio per uscire “a riveder le stelle” e arrivare fino in paradiso.
Comprendiamo che possa spaventare ma l’ironia è molto forte. Prendersi in giro è una delle prove piu difficili della vita.
Ho chiesto ad un amico erudito (ciao Ale) di trovare almeno 30 luoghi infernali e con quelli abbiamo nominato gli ostacoli. Caronte è la navetta gratuita dall’aeroporto di Pisa a Cenaia.
INFERNO difficile? Arrivare a fine mese con un solo stipendio e trovare parcheggio in centro è difficile, il resto si fa.
E poi, per un fiorentino andare a Pisa altro non è che l’inferno (“Ahi, Pisa vituperio delle genti…”)

Foto donne Inferno run 5



Raccontaci brevemente la storia di Inferno Run.
Hanno cominciato a parlarmene nel 2010 degli amici statunitensi mostrandomi delle foto di loro tutti,infangati e sorridenti. Poi ho scoperto le prime corse in Italia e in Europa e da lì la banale idea di organizzarne una in città. Un po’ di tempo è passato, ma siamo partiti dopo l’estate del 2013. La prima edizione ha portato notti insonni, mille persone al traguardo sporchissime e sorridenti e un’emozione così grande che non ci siamo più fermati.
Di fatto è la corsa italiana più partecipata. Ogni anno andiamo all’estero a fare dei veri e propri viaggi studio per migliorare e inventare qualche nuova diavoleria.
La organizziamo per i nostri Diavoli, a loro che ci portano birra e vino come regali (Grazie Romagna SanGiovese) dobbiamo tutto e quindi facciamo scegliere a loro la maglia ufficiale e chiediamo consiglio a loro per ogni idea, ostacoli inclusi.
Se non ci fossero i nostri diavoli sarebbe solo una corsa.
Organizziamo la corsa che vorremmo correre senza mai poterla correre. Se non è un contrappasso questo…
(Mauro ho detto BREVEMENTE… 😉

 


Chi è il partecipante tipo di Inferno Run? Un runner? Un “fitness addict”? Un amante del cross fit?
All’inferno si trovano tanti peccatori. I podisti puri sono in minoranza, ci sono squadre intere (rugby, pallavolo, calcetto, uffici e palestre). Ci sono moltissime donne (una su tre), ci sono quelli che non correvano da anni e che con la INFERNO hanno ritrovato la motivazione, ci sono quelli che competono e ci sono quelli che vengono apposta ad aiutare gli altri sugli ostacoli (partono tra i primi per poterne aiutare il più possibile). C’è molta umanità, quella che lotta e che non molla oppure quelli che vogliono semplicemente disubbidire alla mamma che dicevano loro “non correre, non sudare, non ti sporcare”….

 

 

Come ci si allena per una OCR?
Si parte alzandosi dal divano. Si corre un po’ perchè quella è la base e poi si lavora su core (addominali e schiena), cardio, grip, forza e tecnica.
Eh si perchè c’è anche la tecnica per superare ogni ostacolo con la minore fatica possibile. Le energie vanno conservate! Per fortuna la FIOCR (federazione italiana ocr) ha di recente istituito dei corsi per formare gli istruttori e questo facilita la ricerca della qualità della formazione. Attualmente ci sono 26 istruttori certificati e altri ancora ne arriveranno.
Aggiungo che FIOCR sta lavorando per rendere la disciplina disponibile ad ogni fascia di età. E la BABY INFERNO va proprio in questa direzione. Perchè visto che la vita è piena di ostacoli tanto vale prepararli da piccoli.

Foto donne Inferno run 10

Io non sono un’amante delle OCR, più che altro sono una podista media. Perchè dovrei partecipare? Convincimi!
Perchè superare un ostacolo dà una soddisfazione tremenda, figuriamoci se gli ostacoli sono decine. Se poi ti fermi anche ad aiutare gli altri tutto acquista un senso.
E poi si torna bambini, arrivi con un sorriso che somiglia a una paresi e avrai brividi lungo tutto il percorso (si, certo, ovviamente i brividi arrivano anche per la vasca col ghiaccio…)
Concludo con una frase che ci hanno scritto “oggi ho fatto una cosa che non credevo di essere in grado di fare”

 



Come è nato il progetto “Tell Your Hell”?
Ognuno di noi vive il proprio inferno, una lotta, una battaglia, un obiettivo. Ecco queste sono le storie che volevamo raccontare. C’è una coppia dei nostri fedelissimi (quelli che hanno corso tutte le INFERNO) che si è conosciuta alla corsa e presto si sposerà. C’è (giuro) chi ha spostato il viaggio di nozze per partecipare e quest’anno torna con il doppio degli amici, ci sono storie che valeva la pena raccontare.

 


Puoi raccontarci una delle storie di partecipanti che ti ha più colpito?
La storia che mi è piaciuta di più è quella che tra i tanti episodi della preparazione (correre per più di 5km, smettere le sere sul divano, cercare su youtube video di “cardiofitness”, … ) ha spinto una coppia di partecipanti addirittura a spostare la data di partenza del viaggio di nozze (perdendo 500€ ) pur di partecipare alla INFERNO. Ovviamente torneranno anche nel 2017, anzi da 4 sono diventati una decina…

 

 

Mauro parla come uno che sa di avere in mano un gioco bellissimo e prezioso, introvabile. Negli occhi la voglia di fare, nella voce l’entusiasmo. Sa di aver trovato qualcosa che vale più di tutto: la FELICITA’.

Se volete iscrivervi alle prossime tappe, trovate le info su www.infernorun.it

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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Comments
  • Marco
    Rispondi

    Ho fatto un paio di volte la Fishermann Run a Rovereto in Trentino. li uno degli ostacoli consisteva nel guadare un fiume che per l’occasione era abbastanza “cattivo”…. Provaci, comunque è molto divertente anche se ti confermo che ti devasta fisicamente….:))

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