
Mezza d’Italia, vi racconto la mia gara
La Mezza d’Italia l’ho voluta fare fin da subito, da quando l’ho sentita nominare la prima volta. Correre sulla pista delle Ferrari, gara veloce, il Modenese e i salumi, insomma mi ha tentata appena l’hanno presentata.
Poi l’inverno è stato lungo e complicato, denso di malanni. la forma fisica latitava e nel frattempo i pettorali sono finiti. pazienza, mi sono detta. In fondo non so nemmeno quante gare ho corso nella vita. L’invito di Brooks Running è caduto a fagiuolo, come si dice, e ho accettato immediatamente. Un weekend a Maranello per provare una scarpa da gara con grandi promesse, la Hyperion Elite 4 PB, e correre la 21k. Con in mezzo una visita al Museo Ferrari.
Mezza d’Italia, partiamo
Non mi perdo su quanto era buono il risotto parmigiano e aceto balsamico del sabato sera e arrivo dritta alla gara. Io ed Elisa (Viora, inviata di 4Running) usciamo dall’hotel con la nostra sacca da lasciare al deposito e le scarpe nuove di pacca ai piedi. Calzoncino rosso fluo e maglia della Mezza d’Italia. Io non corro mai in t-shirt ma siamo vestiti tutti uguali ed è carino così. La scarpa sembra strepitosa ed è sufficientemente bassa di intersuola da piacere anche alle mie caviglie doloranti. Lasciamo subito la sacca al deposito, sono le 8.30 del mattino ed è quasi vuoto. Strano perchè i camion dovrebbero partire alle 8.45 che poi chiudono le strade. Iniziamo a scaldarci. Sento qualche cittadino di Maranello polemizzare che non riesce a uscire di casa in macchina perchè sono le 8.47 e mi dico che qui sono proprio fiscali. Elisa ha dei dubbi sul fatto che siamo in griglia B quando i maschietti con i nostri crono sono in A, ma io la convinco che correre in griglia con sole donne è molto meglio, anche se siamo dietro.
Entriamo in griglia e siamo attorniate da uomini. Il regolamento cita: Griglia B: atletE sotto l’1h20′ e atletE tra 1h20′ e 1h45′. Mi innervosisco, non mi piace essere chiusa in mezzo agli uomini, sono bassa, non vedo davanti se ho troppi uomini alti che coprono. Ma non mi altero, non è mia natura pensare al bicchiere mezzo vuoto. Vedo una marea di gente imbucarsi in griglie non sue però e mi infastidisco.
Partiamo e svuoto la mente. Elisa parte fortissimo, vola. Io non penso per un sitante di starle dietro e mi metto al mio passo. Sono 20 anni che corro, purtroppo o per fortuna so quanto valgo e mi metto regolare. Entriamo subito nel circuito di Fiorano, strepitoso. Corriamo sull’asfalto perfetto, con pochissima gente davanti e un fiume dietro. E’ emozionante, come a Monza. Vedo Elisa prendere metri. Io cerco di non farmi prendere invece, perché è meglio tenermi.
I primi chilometri sono forti, sotto i 4’00”. Quasi subito inizio a superare persone della griglia A, partita 5′ prima e mi fa strano, perché significa che stanno correndo più di 1 minuto a chilometro più lenti di me. Entriamo nello stabilimento Ferrari e poi usciamo verso la campagna. Al quinto km siamo sulla statale, sono vicina a una ragazza che ha il mio passo e me la tengo davanti. Media 4’04”, in totale range. Mi rilasso e corro.
La campagna modenese.
Il paesaggio si fa monotono, ma non mi spiace. Paesini, statale e campi. Sono rilassata e corro sciolta. Do il cambio alla ragazza (che scopro dopo chiamarsi Andrea) davanti e la aiuto a superare. Iniziamo a dover superare molto, uomini e donne. Strano perché in griglia A c’erano i top, le top e poi solo uomini fino a 1h30′ ma qui vanno lenti e le donne non sono top. Ad un certo punto un gruppetto che superiamo a fatica ci apostrofa. Non mi piacciono i commenti mentre corro. Non mi piacciono i commenti degli uomini mentre corro. Non mi fanno sorridere, mi fanno arrabbiare.
Entrambe superiamo anche loro. passiamo dal paese di Formigine con il suo castello, siamo al 9° km. media costante. Poi per altri 9km siamo nel nulla. Non ho riferimenti precisi perché mancano i cartelli dei km. Io non mi fido mai solo del GPS, mi piace vedere i cartelli e calcolare la velocità precisa. Al 13esimo km sale un po’ di noia, rallento un filo, mi riprendo.
L’arrivo a Modena
Al 17esimo entriamo a Modena e la media segnata dall’orologio è sempre 4’05” al km. Al 18 esimo nemmeno il gel mi aiuta, la fitta al fianco arriva. Fa caldo e i salumi della sera non aiutano l’idratazione. Resisto, respiro e resisto ancora. L’ultimo chilometro è in centro e mi piace sentire il tifo diretto proprio a me. Cerco di guadagnare secondi. Taglio il traguardo con una media di 4’06” al km, in 1h27’07”. Era esattamente quello che pensavo.

L’arrivo (L’orologio prende il tempo dalla prima griglia)
E’ brutto conoscersi così bene, perché alle volte è bello stupirsi di sé. Invece io so esattamente ciò che valgo. Potevo fare 30” in meno? Sì. Ma forse sarei arrivata distrutta. Invece in ogni caso ho sorriso.
Le polemiche su ristori, ritiro borse e acqua mancante le ho lasciate a YouTube con un video dedicato alla Mezza d’Italia. Ora voglio solo pensare a me e alla prossima Mezza. Ci vediamo a Torino il 13 aprile!