Mondiali di Trail Running – Un bel mo(n)do per correre

Arrivo a Badia Prataglia che vengono presentate le squadre nazionali di Trail Running.

A dire il vero io so solo i nomi degli atleti italiani e poco più. Il Trail Running non è la mia priorità (diciamo che se fossi anche solo minimamente dotata per il trail e non una “mezza-sega” forse mi appassionerei di più), io sono una da maratone, da tempi stretti, da asfalto.

Guardo sfilare questi ragazzi sul palco: nazionali numerose, altre composte da un solo atleta, alcune precisine, altre che sembrano un allegro mix di età diverse, “fogge” diverse, colori diversi.

Li trovo belli, bellissimi. Tutti sorridenti, un po’ disordinati, quasi mai seriosi, chi con la GoPro in mano per immortalare dal palco l’evento di esserci. Penso che sono lì a rappresentare la loro nazione e mi sento orgogliosa per loro.

Inevitabilmente faccio il paragone con le discipline dell’atletica e mi sorprendo a pensare a quanto siano più sorridenti e scanzonati questi atleti. Scatto qualche foto e mi innamoro di questo bellissimo clima allegro.

Silvia Rampazzo, la favorita delle Italiane, mi convince con un sorriso aperto che il mondo della montagna è proprio il mio.

In fondo alla platea scorgo Marco Olmo e, con venerazione per questo uomo Grande con la G maiuscola, gli chiedo una foto.

Domani sarà un grande giorno, per tutti loro che corrono il Mondiale e per me che mi sforzerò di non sfigurare nel primo trail della stagione. Respiro il sole e mi sento serena.

Guarda la Gallery della Presentazione Squadre:

 

La mattina della partenza mi sembra di essere ad una festa di paese. Sono tutti colorati, felici. Chi fa le smorfie, chi si riscalda, chi ascolta musica.

Quando partono Badia si anima. Qualche foto e subito a vedere il primo passaggio. Dentro di me penso al fatto che questi sono i MONDIALI, che qui ci sono atleti di tutto il mondo compresa la Sierra Leone, che parte in coda senza troppa convinzione. Penso a quanto pubblico gira attorno al Mondiali di Calcio e mi chiedo se può essere paragonabile, o mai lo sarà. Mi rispondo che la Montagna non è che per pochi.

Guarda la gallery della partenza:

Al primo passaggio arriviamo che la testa della gara è appena passata, ma mi godo ciò che amo di più: la testa donne e la coda.

Amo gli ultimi alle gare perchè riescono a sorprendermi. In questo caso c’è veramente di che stupirsi: alcuni avanti con gli anni, altri evidentemente inesperti. Un atleta di colore sembra uscito da un autobus di Torino: mangia copiosamente al ristoro, con mega cuffia e musica allegra nelle orecchie. 

Guarda la gallery del 9° chilometro:

 

Riscendiamo e aspettiamo gli arrivi.

50 chilometri per il podio maschile valgono 4 ore e 23 minuti. Meno di 6 minuti al chilometro.

L’emozione di chi varca il traguardo è quella di essere campione del mondo.

Me li godo tutti, compreso il terzo posto della Rampazzo, che si attesta tra le atlete più sorridenti e fotogeniche della mia esperienza.

Mi piace questo sport, mi piace perchè sa di vero, di pulito, di normalità.

Mi sento a casa.

Tra poco tocca a me correre, con l’umiltà di quella che in montagna ha sempre e solo camminato.

CLASSIFICA MASCHILE

  1. Luis Alberto Heranndo  4h23’31” SPAGNA
  2. Cristopher Clemente 4h 24’31” SPAGNA
  3. Cedric Fluereton in 4h28’03” FRANCIA

Migliore degli italiani Christian Pizzatti 12°.

CLASSIFICA FEMMINILE

  1. Adeline Roche 5h00’44” FRANCIA
  2. Amandine Ferrato 5h00’47” FRANCIA
  3. Silvia Rampazzo in 5h11’07” ITALIA

Guarda la gallery dell’arrivo:

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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Comments
  • Marina
    Rispondi

    Correre è correre, trail è fantasia ( cit.) Bellissima la tua visione. Adoro il trail running.

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