My second Trail: Morenica Trail 2013
Ogni tanto penso di non volermi troppo bene. Soprattutto quando mi viene in mente di iscrivermi a qualche gara un po’ dura, tipo oggi. Cosa spinge la mia psiche a dire sì a 23 km di saliscendi ad una altitudine dai 300 ai 500 m slm, con 28 gradi e l’umidità tipica del torinese? Masochismo? Bisogno di dimostrare qualcosa a me stessa? E chi lo sa, so solo che ho detto sì e me lo tengo, il mio sì.
Sveglia ore 6.30 di domenica, colazione con caffè e orribili gel energetici che farebbero star male anche un obeso tanto sono dolci, e via.
Il risultato è che comunque ora sono proprio contenta di me. Credo di sì, è masochismo e piacere della sofferenza. O forse voglia di scoprire sensazioni nuove.
Bellissimo percorso (un’afa da risaia del vercellese), in mezzo alla morena tra Rosta, Reano e Rivoli: fatati boschi, bellissimi sentieri, panoramici scorci.
Un po’ di fatica, ma ,per la legge del tapascione, incredibilmente sono arrivata alla fine e non ultima… anzi ho pure superato qualcuno, malgrado la storta da panico presa mentre cadevo in un fossetto.
Ho scoperto campi di grano, campi di granturco (al dire il vero così in ritardo nella crescita che sembrava aprile), poetici balòt (balle di fieno ndr), fatate cascine.
Una cosa solo devo dire: ma mentre una cristiana corre tutta sudata ansimando per il caldo insopportabile, dopo 20 km di fatica, signori che avete queste meravigliose case in campagna, potreste gentilmente evitare di grigliare qualsiasi tipo di carne come se non ci fosse un domani? Ok che sono masochista, ma un po’ di rispetto… Ecco.