TESTING SHOES: Nike LunarGlide 6
Della versione 1 di queste mitiche scarpe ne comprai 2 paia per sicurezza. Si sa mai che poi non le fanno più…
E invece siamo alla versione 6. Le LG6, che detto così sembra un televisore. Diciamolo: Le Lunar Glide 6
Dalla prima volta che le indossai sono passati molti anni, ma mi ricordo ancora la mia prima corsa: correre su un cicles (chewing gum in slang torinese), o meglio, correre su un Marsh Mellow
Ero francamente abituata ad altro: suole elastiche e reattive, tomaie supportate e soprattutto ad una equazione fondamentale: più la scarpa è ammortizzata, più pesa.
La suola Lunar rompe questo standard.
La mescola in Lunarlon (un premio a chi ha inventato questo nome), avendo nella sua miscela molta aria, rende l’appoggio elastico e soffice esattamente come un Marsh Mellow, ma dinamico come un Chewing Gum.
Ma ora, prima di andare a comprarmi lo zucchero filato e interrompere la mia dieta da podista attenta, parliamo di questa scarpa iconica.
Guardiamole:
La prima cosa che salta all’occhio è la doppia tomaia. Una “griglia” più rigida avvolge il piede e lo tiene fermo limitandone i movimenti laterali e torsivi (si dice?). Poi una mesh molto leggera avvolge la griglia e forma la tomaia vera e propria.
Salta subito all’occhio il tallone: una conchiglia in tessuto preformato avvolge il tallone, andando a formare una scocca semi-rigida. Utile, ma soprattutto bellissimo dettaglio che dà quel tocco di colore che caratterizza i prodotti Nike.
I lacci sono tenuti fermi da dei “tiralacci” in cordino, per una chiusura stabile.
Ultimo dettaglio: la suola: un dedalo di carchi concentrici disegna i punti di pressione del piede e da diversa ammortizzazione nei diversi punti. Bellissima.
Infiliamole:
La prima caratteristica dei prodotti Nike è il comfort. E questa scarpa non delude.
L’imbottitura è soffice e “accogliente”, il peso quasi nullo. La tomaia avvolge bene il piede e lo fascia.
La sensazione predominante è la protezione: ti senti protetto e “ben saldo”. Forse un pochino troppo rispetto ai modelli precedenti, nel senso che la pianta è leggermente più stretta nell’avampiede e la tomaia è molto presente sul piede centrale. Ma per una scarpa che vanta una grande stabilità credo possa considerarsi un pregio non da poco.
Corriamoci:
Eccolo lì il mio Marsh Mellow. La suola in Lunarlon deve piacere. A me piace. E’ estremente leggera e reattiva, ma proprio questa leggerezza alle vole non piace. Essendo poi che non ha tagli nella suola, che invece è unita da cerchi cocnentrici ed è sostanzialmente “piatta”, non possiamo dire che la LG6 sia una scarpa molto reattiva.
E’ una scarpa confortevole, molto protettiva e con un eccellente supporto. Rispetto alle altre scarpe supportive possiamo dire che ha il vantaggio di essere molto leggera e non troppo costruita. Quindi comoda.
E poi, correre sul soffice a me piace.
Da non confondere con l’elastico però. per capirci: una suola come quella di Asics Gel-Nimbus 16 è molto elastica e reattiva, ma non soffice. La suola delle LG6 è soffice, meno reattiva, ma soffice come una nuvola.
Dal punto di vista della meccanica di corsa, l’appoggio è tra il tallone e la parte media del piede, la rollata è abbastanza buona.
Questo al rende una scarpa quasi a metà tra una A3 e una Natural running, rendendo la falcata agevole e “naturale”.
PS: disponibile anche per il Nike ID
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