Partenza per la Corsica: GR20
Il viaggio desidera pazienza e tempo.
Un giorno mi hanno detto che il Camino di Santiago non si può fare di corsa, perchè è il cammino che decide il tempo.
Credo che ogni viaggio sia così.
Ogni viaggio vero ci chiede massima disponibilità.
Ogni viaggio pretende il suo tempo.
E questo è quanto dovrà succedere, evidentemente.
Parto da Torino con il treno prima, per essere certa di arrivare, come mio solito.
Non mi fermo a cena a Savona come suggeritomi. Prendo l’autobus e vado a Vado al porto (gioco di parole qualunquista).
PIN PIN!
Squilla un SMS: la nave ha un ritardo di almeno tre ore e io sono a Porto Vado.
Dove il tuo compagno di attesa è l’asfalto davanti ai moli.
Avete mai aspettato una nave al porto? Nessun tabellone ti dice dov’è e davanti a te il mare non ha una fine percepibile.
Cerco un bar e lo trovo dopo qualche domanda dalle risposte scortesi di ristoratori annoiati.
Mi siedo nel dehors e bevo del vino bianco, per nulla tipico ligure, ma di tipico non c’è molto. Finchè non mi portano la focaccia, la perla della Liguria, così semplice da non deludere – quasi – mai.
Prendo il mio tempo per pensare. Per cercare risposte che ancora non ho, ma almeno mi chiarisco le domande.
Si parte sempre con delle domande. Viaggiamo alla ricerca della risposta definitiva e finiamo per dimenticarci quale fosse il quesito.
Le focalizzo e le scrivo.
Questa sarà la vacanza dedicata al pensiero.
Mi chiedo se sia più pesante il mio zaino o il mio groppo in gola.
Ma in qualche modo se riuscirò a portare lo zaino, il più sarà fatto.
La nave arriva dopo un mio sonnellino sull’asfalto del porto. Sono le due del mattino. E io mi sento meno sola che in compagnia.
Apro lo zaino, prendo il biglietto e cado il telefono. Ho rotto per l’ennesima volta lo schermo, come non so.
Penso che il cellulare lo dovrei proprio spegnere, ma son già troppe le persone che mi han detto “chiama”, fingendo – forse – una preoccupazione inesistente.
Se non chiami sei un maleducato insomma, poi però probabilmente non importa loro molto dei paesaggi che vedi.
Per fortuna ci sono i social… Ma anche no.
Partiamo a notte fonda e ora sono qui, seduta fuori dalla nave, su una piscina vuota.
Ho perso la prima corriera per Calvi e con questa un giorno di cammino.
Ma è il cammino che detta i tempi. Inutile quindi preoccuparsi. Infatti non mi preoccupo.
E così inizia la mia prima risposta: lasciar fluire.
Stasera Calenzana e partenza.