Perchè una rubrica di corsa per sole donne?

Non sono mai stata una “militante” della parità dei sessi, nel senso che ho sempre pensato che non ci fosse molto da militare, ma piuttosto da ritenerci fortunate, noi ragazze occidentali istruite e indipendenti. Avevo anche scritto un articolo sul femminismo forzato, articolo peraltro contestato.

Ho sempre pensato di sapermela cavare, di avere quella grinta che le donne indipendenti tirano fuori, di essere una che si prende ciò che vuole.

Invece mi sto sempre più rendendo conto che noi donne abbiamo necessità di esprimerci, di esistere pienamente, di vivere e di non nasconderci, perchè nella nostra cultura c’è ancora, radicata, l’usanza a considerare una donna meno capace di un uomo.

Mi rendo conto che la figura della donna indipendente, imprenditrice di se stessa, viene ancora osteggiata da troppi ambienti.

Per dare libertà alla mia tenacia e alla mia voglia di esistere pienamente ho deciso di aprire una rubrica per sole donne.

Questa mattina, correndo, riflettevo su alcune parole ascoltate ieri:

“tu sei una che decide da sola, che se prende una decisione fa quanto ha deciso, una che si muove liberamente, che si esprime senza filtri. Una che non sta a casa ad aspettare un uomo. Anche se avessi un compagno, continueresti a lavorare e viaggeresti come oggi. Sei una donna difficile e inaffidabile.”

Non vi dirò l’autore di questo capolavoro di dialettica, ma vi dico che fino all’ultima frase ho provato un certo orgoglio, perchè, sì, io non aspetto di essere in due per fare qualcosa, non necessito di sicurezza (alle volte la desidererei, però). Io ho sempre riflettuto e agito per fare di me ciò che volevo diventare. Ho imparato a togliere i filtri, anche quando questo non è del tutto auspicabile. E no, non sto più a casa ad aspettare un uomo.

Per me queste sono conquiste enormi, ma per l’uomo che mi stava davanti non erano altro che DIFETTI.

Io sarei una donna “difettosa” perchè la mattina esco e corro e torno a casa infangata e felice. Io sarei una donna inaffidabile perchè vado a cercare il lavoro e mi muovo per trovarlo, perchè viaggio e spesso sono via (a farmi un mazzo non da poco) al posto che stare a casa ad aspettare quello che dovrei interpretare come il fautore del mio destino, l’uomo.

Io sarei una donna “da poco”, una che non va scelta, perchè credo in ciò che faccio.

Io sarei una donna “incompleta” perchè non ho figli e forse non ne avrò.

La donna ancora oggi è vista come un essere fragile, una costola di Adamo.

Noi saremmo fragili perchè ogni mese abbiamo le mestruazioni, noi dobbiamo “fare in fretta ad accoppiarci” prima che le rughe rovinino la nostra bellezza. Noi dobbiamo essere brave cuoche, dobbiamo guardare la prole, restare a casa, e soprattutto, dobbiamo aspettare a prendere qualsiasi decisione, dobbiamo aspettare che qualcuno ci accordi il permesso.

Questa rubrica è per noi che non vogliamo chiedere il permesso per essere noi stesse.

 

Leggi la rubrica

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
Recommended Posts

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.