Po River Anthology, 5th Chapter: il Nonno

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Sguardo gentile, sorriso gentile, passo gentile. Incedi gentile su quelle gambe un po’ consumate, nel tuo abbigliamento così démodé.

Incedi, traballi, ti riassetti, ondeggi, felpato.

E in fondo agli occhi, dall’umor vitreo liquido e felpato, un sorriso di tempi passati.

Ecco che passi, regolare e morbido, ti avvicini, al terzo passo alzi gli occhi, al secondo apri il sorriso, al primo alzi la mano: ciao ragazzi e solo lì senti la differenza tra te e me.

Tu appartieni ad un tempo concluso, diverso, fatto di altre ambizioni e mi guardi come guardi tua nipote, sentendo in me il futuro, senza rammarichi, senza rimpianti, come un circolo che va avanti e ritorna.

E intanto corri, leggero, incredibilmente, spensierato.

…ma la paura dalle labbra
si raccolse negli occhi
semichiusi nel gesto
d’una quiete apparente
che si consuma nell’attesa
d’uno sguardo indulgente.

E tu, piano, posati le dita
all’orlo della sua fronte:
i vecchi quando accarezzano
hanno il timore di far troppo forte. (Fabrizio de Andrè)

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