Po River Anthology, 6th chapter: Il Matto
Passi le tue mattine sempre nello stesso punto, lo sguardo puntato verso gli unici esseri che ti danno confidenza e ascoltano le tue parole, parole che nessuno sente, pensieri che nessuno ascolta. Parli parli, mentre loro lesti salgono sugli alberi dopo aver preso dalle tue dita il cibo che offri. Scoiattoli.
Un’ora, due ore, una mattina, quella dopo, e poi la seguente, la seguente ancora.
E Camilla passa spaventando tutti i tuoi amici scoiattoli. Povera, lei non lo sa che sono i tuoi amici, gli unici. Per lei sono giochi da inseguire.
Chissà cosa ti ha portato lì, l’unica persona incredibilmente ferma in un parco di persone che corrono.
(Dietro Ogni Scemo C’è Un Villaggio)
Tu prova ad avere un mondo nel cuore
e non riesci ad esprimerlo con le parole,
e la luce del giorno si divide la piazza
tra un villaggio che ride e te, lo scemo, che passa,
e neppure la notte ti lascia da solo:
gli altri sognan se stessi e tu sogni di loro
Fabrizio De Andrè
In tanti cosiddetti matti c’è un infinito inespresso o espresso in una lingua che noi normali non comprendiamo.
Sempre che siamo normali noi. Ti do profondamente ragione e ti ringrazio per la visita!
Mi verrebbe da dire che la normalità è un concetto folle.
Ottima risposta. concordo!
amica mia la rubrica sui personaggi del Vale mi piace assai!!!!
So che sai apprezzare, ciao amica!
la follia è sempre stata un’amica..ed è bello oltre che speciale..