Porte e Fenicotteri Rosa – una corsa tra Provenza e Camargue
Questo non è il racconto di un viaggio, ma, forse, una mini guida per due giorni tra Camargue e Provenza, due giorni per staccare la spina e sentire solo le gambe girare e il vento accarezzarti.
Queste due regioni della Francia meridionale sono confinanti, quasi gemelle siamesi, ma due gemelle eterozigote con un DNA molto in comune.
Non vi nascondo che due giorni per godere di questi panorami non sono sufficienti e che agosto non è la stagione perfetta.
Detto questo sentivo la necessità di “respirare a fondo” e ci sono alcuni luoghi del mondo che mi rendono più leggera.
Correre in queste regioni mi ha sempre dato la sensazione di velocità, di libertà, di pace.
La Camargue.
La regione della Camargue è una zona della Francia a sè stante, racchiusa tra lagune, canneti e cavalli al galoppo. Si racchiude tutta intorno alla laguna del Delta del Rodano ed è costituita da zone paludose, saline e immensi banchi di sabbia che formano le spiagge più profonde della costa.
Lo stagno più vasto è l’ETANG DE VACCARES, attorno al quale si snoda la magnifica, magica, poetica Route de la Mer, che da Sainte Marie de la Mer porta in circa 65 km alla meravigliosa Spiaggia di Piemanson, costeggiando le lagune popolate da fenicotteri rosa (altro che Pink Flamingo gonfiabili). Io adoro i fenicotteri rosa e correre su questa strada senza che mi fermi incantata ad ammirarli è praticamente impossibile.
Chilometri infiniti di asfalto pianeggiante ti portano a scoprire questa terra di tradizioni gitane e profondamente francesi.
I Gitani infatti popolano la Provenza e la Camargue da sempre, mischiando le tradizioni con quelle locali.
La vicinanza con la Spagna fa di queste terre il perfetto mix di eleganza francese e spirito andaluso.
Arles, “capitale” ad honorem della regione, e Nimes sono teatro di tauromachie e giochi equestri, l’allevamento di tori da corsa e cavalli, tra Camargue e Andalusi, è tra le tradizioni più radicate.
La Camargue, terra del Maestrale, è la sintesi perfetta del concetto più puro di LIBERTA’.
Correre ne è l’espressione che mi riesce meglio.
In Camargue al galoppo, con il viso al vento.
Vi consiglio di fermarvi a Sainte Marie de la Mer almeno un giorno, possibilmente durante la Festa di Santa Sara, in cui il popolo gitano festeggia la santa con processioni, giochi a cavallo e musica. Il 24 e il 25 maggio.
Per mangiare, potete scegliere uno dei ristoranti sulla laguna, consigliato il Mas Saint Bertrand, aperto solo a pranzo.
Se amate i cavalli, una delle attività immancabili della Camargue è la passeggiata a cavallo. I Camargue sono cavalli di taglia piccola, molto docili, che vengono usati per la sella e per la soma.
Moltissimi sono i “mas” in cui si organizzano passeggiate per tutti i livelli.
Io, ovviamente preferisco correre.
Se siete camperisti, invece, beati voi! Potete stazionare alla Spiaggia di Piemanson e da lì godere della bellissima Route de la Mer in bici o a piedi e, ovviamente, del mare.
Guarda tutta la gallery della Camargue:
La Provenza.
La Provenza è una grande regione, visitarla tutta in meno di una settimana non è pensabile, quindi se avete, come me, un solo giorno, dovrete accontentarvi di vivere un assaggio di questa terra.
Io vi invito a fare due cose:
- una corsa tra le viti e i campi del Luberon
- una passeggiata in uno dei borghi tipici
Per la corsa, potete scegliere una qualsiasi delle pittoresche strade tra i campi, ma cambierei scelta in base alle stagioni. A Giugno, luglio la lavanda in fiore la fa da padrona, mentre in agosto e settembre le vigne sono cariche di uva e foglie.
Non pensate a chilometri, nè al tempo. Correte e basta, annusate l’aria profumata e rilassatevi.
Per i borghi da visitare, due rimangono nel mio cuore.
Ménerbes, uno dei più bei villaggi di Francia, e le sue persiane color pastello, affascinerà gli spiriti romantici. Case in pietra bianca dalle porte verde salvia, rosa antico e viola lavanda sono dipinti divisionisti reali.
Io, che ho una vera e propria passione per ciò che è “fané”, potrei perdermi nelle geometria scalcinate di questi decor.
Mi siederei in ogni porta, abbraccerei ogni pietra.
Roussillon, a circa 25 minuti da Ménerbes, è la patria delle ocre. Qui vengono tradizionalmente prodotti pigmenti e ocre che trovate nelle grandi opere d’arte. La terra infatti da bianca si fa di un rosso vivo che vira al giallo.
Un po’ di fatica extra e non potete perdervi (a meno non sia chiuso per pericolo incendi come è capitato a me) il Sentier des Ocres, che passa tra i calanchi di un rosso vivo, alti come torri. Un percorso facile, adatto a tutti, di circa 30 minuti.
Ma la Provenza è anche cucina tipica. Se non vi spaventa l’aglio e amate i sapori puri, qui sarete i Re. Provate l’Aioli alla provenzale, piatto tipico a base di verdure e carne e pesce, insaporito da questa salsa tipica a base di uovo e aglio.
Altrimenti tipica è la carne di toro, ma anche i frutti di mare, le verdure ripiene e la zuppa di pesce.
Una ultima visita ad un “Domaine” dove si produce e vende vino provenzale per acquistare una cassa di rosé da bere ghiacciato e si torna a casa.