Quell’irresistibile leggerezza dell’essere: Aria di montagna

Non ho mai compreso fino in fondo perchè Kundera la chiama “insostenibile”, la leggerezza dell’essere.

A me, sarà che sono un’eterna romantica, la leggerezza dell’essere fa stare bene. Non solo mi è sostenibile, ma mi sostiene.

Quello che ricerco nelle “vacanze” è quel sostegno delicato che libera la mente, quella pietra focaia che fa partire la scintilla delle creatività. Per trovare nuove idee, per far partire il pensiero creativo, ho imparato a svuotare il bagaglio dei pensieri.

Ho due soluzioni per attuare questa magia: correre e andare in montagna.

Trascorrere quindici giorni in agosto sul terrazzo di casa, guardando il profilo delle montagne di sempre, camminando su nuovi sentieri, correndo forte mettendoci tutta la benzina rimasta. Questa la strategia per far diventare irresistibile la leggerezza dell’essere.

Il pensiero si è fatto leggero, l’animo calmo, l’umore posato.

Ho messo qualche bandierina su mete per me iconiche come la vetta del Monte Emilius, 3.559 metri di rocce. Ho riassaporato il profumo di verità della terra dormendo in tenda. Quando ho riaperto quella tenda minuscola, l’odore della mia amata Corsica mi ha riportato un anno indietro al GR20 (è il trekking più bello del mondo, puoi leggerne qui). Ho imparato nuovamente i ritmi lenti, la bellezza di stare in silenzio, la calma dell’osservazione.

Il timore che la corsa potesse risentire delle salite è scemato nel momento in cui mi sono accorta che anche le gambe erano felici, così felici da farmi correre il “lunghissimo” più veloce di sempre. C’è un corsia preferenziale, un fast track che collega cervello, cuore e muscoli nascosto “tra l’aorta e l’intenzione”.

Guardando queste vette, questi ghiacci, giocando a sentirmi libera, primitiva, odorando la terra e scivolando sulle rocce montonate, levigate dai ghiacciai, mi sono sentita così profondamente tranquilla che ogni rumore molesto si è taciuto.

Mentre la pioggia ticchettava come una macchina da scrivere sulla copertura della tenda, i piedi, nudi, poggiavano sulla terra ancora calda dal sole del pomeriggio.

Il respiro in quell’istante si è fatto più profondo, i ricettori del cuore si allacciano ai polpastrelli delle dita che accarezzano l’aria mobile.

Camminare e correre su questi sentieri è come camminare e correre sulle onde della memoria.

E’ incredibile come non si possa mai totalmente recidere il cordone ombelicale che ci lega alla nostra terra.

Non c’è luogo come la Valle d’Aosta che mi faccia sentire tranquillamente amata, anche quando sono sola.

E la leggerezza dell’essere non è insostenibile. Diventa incredibile, insostituibile, estasiante.

L’irresistibile leggerezza dell’essere.

Buona fine vacanza a tutti.

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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Comments
  • cristinabia
    Rispondi

    Che meraviglia! Il prossimo anno, che sarà un po’ difficile da tanti punti di vista e forse un po’ anche da quello economico, spero di riuscire a fare qualcosa in montagna portandomi dietro il neo pargolo!

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