Testare la tecnologia è sempre un po’ particolare trovo.

E’ quel compromesso tra quanto un oggetto funziona oggettivamente bene e il sentirsi misurato da un robot… Mi spiego? Se non mi spiego vi faccio un esempio: quando correte senza cardio, sbaglio o vi sentite liberi? Io mi sento liberissima, ma dopo un po’ ho l’ansia da prestazione: come posso monitorarmi?

Ed è lì che uno strumento efficiente ti rende felice.

Eppure la consapevolezza di non essere più in grado di sentirsi liberi un po’ mi spaventa.

L’unica cosa che possiamo fare è scegliere lo strumento più flessibile e “invisibile” che troviamo.

Ci sono moltissime app per Iphone che sono super affidabili: in primis Strava o MyAsics. Usano il GPS integrato nel telefono per misurare velocità, km e percorso.

L’unico svantaggio è che non hanno cardio. E che portarsi dietro il telefono per qualcuno è scomodo.

Arrivo al dunque.

Il mio ultimo compagno di corse si chiama GARMIN FORERUNNER 15.

Uno degli ultimi nati dal colosso del mondo GPS è uno strumento che innanzitutto definirei LEGGERO.

Esiste in 2 versioni: uomo e donna. Ovviamente io ho la versione da femminuccia e pesa ben ben 36 grammi.

Questa è la prima cosa che richiedo ad un GPS: che non sia un macigno, altrimenti dopo 30 km ho il braccio stanco e sono nervosa come un gatto.

Altra cosa che chiedo: che il GPS prenda in fretta il satellite. In passato (6 anni fa) avevo uno dei primi Forerunner e il GPS ci impiegava anche 15 minuti a sintonizzarsi. Quando hai poco tempo questo ti fa impazzire.

Il Forerunner 15 a Torino in centro ci impiega intorno ai 3 minuti. Direi accettabile, no?

Terzo dettaglio fondamentale: deve permettermi di monitorare molti dati insieme: velocità puntuale, velocità media, velocità a giro, frequenza cardiaca puntuale e media, km (ovvio) e dislivello.

Ci sono modelli che misurano anche l’oscillazione verticale e l’ampiezza di falcata. Il Forerunner 15 no, ma onestamente non saprei nemmeno come analizzare questi dati.

L’interfaccia è intuitiva, con 4 pulsanti laterali che comandano tutto. Un dettaglio: i pulsanti sono fatti in modo che la flessione del polso non possa schiacciarli inavvertitamente. Sembra banale, ma non è da poco.

Quarta caratteristica fondamentale: che sia social.

Sarà deformazione da blogger, ma io sento la necessità di sharare facilmente i dati. Questo modello non ha il Bluetooth, ma in pochi istanti si conentte al pc con cavo USB e trasferisce tutti i dati.

I dati si posso anche esportare in modo da poterli condividere su altre piattaforme come MyAsics.

La piattaforma “social” Garmin si chiama Garmin Connect e su questa si può creare un profilo personale e creare dei gruppi di allenamento.

La nostra preparazione per i 42km delle Firenze Marathon la trovate sul gruppo

#4Girls4Marathon

http://connect.garmin.com/group/814683

Oppure sul mio profilo GarminConnect:

http://connect.garmin.com/profile/RunningCharlotteGarmin

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