Riflessioni del venerdì. Correre.

Dove inizia la voglia di correre a perdifiato?

Da dove vengono le nostre certezze e da dove vengono le nostre incertezze?

Sono una runner?

Non lo so, probabilmente non sono una maratoneta, forse non sono nemmeno una runner.

Ma mi piace correre, non ho bisogno di altro. Non di definirmi.

Correre è parte di questa vita, almeno della mia.

Correre non è la soluzione, ma quando tutto crolla, quando ti senti sperduto, quando la tua testa ti fa vivere paure che nemmeno sono le tue, quando l’illusione si infrange, quando vorresti tanto anche tu quella felicità, ma quella felicità sta dietro al muro e il muro non crolla, nemmeno si crepa…

In quel momento, la sola cosa che voglio sentire, è il corpo che funziona.

Il nostro corpo ci lega a questa vita e io voglio vivere questa vita come fosse la sola. E’ la sola, la sola che ho e la sola che voglio.

In questo istante in cui la mente vaga verso altre cime, la fatica mi aiuta a superare la mente.

Correre mi permette di non pensare.

Si dice che chi fa tanto sport alla fine perda l’abitudine alla socialità, al dialogo, all’amore. Si dice che chi obnubila la sua mente di endorfine è perchè deve riempire un vuoto e alla fine finisca per riempire tutti i vuoti così.

Il piacere che la fatica dona è un piacere confuso, un piacere che mistifica i sentimenti, un piacere che genera dipendenza.

Perchè Carlotta la corsa è lo sport che più cresce nel pubblico femminile?

Perchè la corsa ci permette di essere, senza voli pindarici, solo di essere.

Mia nonna quando non voleva pensare rammendava, un punto dietro l’altro. Tutti uguali, tutti paralleli.

Io quando non voglio pensare corro, mi consumo di fatica, un passo dietro l’altro, tutti uguali, tutti paralleli.

E in quel “non pensiero” trovo me stessa, trovo i sentimenti nascosti, i dolori non scordati, le insicurezze che la società crea. Li prendo e li dissolvo, fino a non sentire più niente.

Per questo il mondo della corsa cresce. Siamo una generazione senza certezze, come i nostri nonni. Loro hanno fatto la guerra contro gli altri, noi la facciamo con noi stessi.

Ora, in questo quartiere milanese senza carattere, seduta su una panchina, cerco le mie certezze nelle parole.

Vorrei solo poter correre.

Domani.

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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