Il giorno che ho visto per la prima volta Paula
La prima volta che ho visto una sua foto era della Maratona di New York. Non correvo nemmeno, credo. O se correvo, corricchiavo.
Eppure Paula mi è entrata immediatamente negli occhi.
Probabilmente perchè Paula ha un corpo che si nota. Bionda, diafana, alta, regale. Un corpo da gazzella e un viso da arciduchessa.
Sì insomma, probabilmente l’ho notata perchè l’ho invidiata. Una europea che vince la Maratona di New York con la classe innata dell’Inglese. Alta, elegante, magra, molto magra, naso aquilino, capelli biondi e occhi azzurri. Non avesse fatto al Maratoneta avrebbe dovuto fare la nobildonna… Me la vedo nella sua tenuta nello Yorkshire (luoghi da film con Hugh Grant), con i cani segugio, in sella ad un cavallo in tenuta da amazzone di tweed…
Mi sono identificata ancora di più nell’idea di lei quando ho letto su qualche rivista che si era trasferita dalle parti di Cap Martin (Costa Azzurra) e che si allenava sulla “mia” passeggiata Le Corbusier 8chissà se poi era vero, ma mi piaceva crederlo). Quelli sono luoghi magici per me e pensare di poterla incontrare durante una delle mie corsette verso il Mare mi faceva fremere.
Chissà, e se dovessi la mia passione per la corsa a Paula? Chissà…
Paula ha fatto al storia della Maratona e ora… ora ci tocca dirle arrivederci.
Lei ce lo ha detto ieri chiudendo la Maratona di Londra 2015 in 2h36’55”. Strepitosa donna.
Thank You Paula.