Roma Caput Anni

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Perdonatemi il gioco di parole, francamente un po’ triste… ma che vi devo dire, sarà che è il 2 di gennaio e si torna al lavoro, ma a me fa ridere… E vi assicuro che ne ho bisogno!

Nell’ultimo post accennavo alla poesia di Roma… Ecco, l’argomento merita pienamente un post tutto suo.

Avete mai corso a Roma? Non vi chiedo se avete corso la maratona di Roma, vi chiedo se vi siete mai trovati lì per caso e, non sapendo bene che fare per vedere Roma in poco tempo, avete fatto una bella sgambata mattutina.

Io sì.

E diverse volte.

L’ultima il 1 di gennaio, alle 9 del mattino (anche io a Capodanno dormo).

Il pomeriggio del 31 si era chiuso con i 10 km della We Run Rome, spettacolari, veloci, ampiamente frequentati e un po’ competitivi (vedi post precedente Good Bye 2013: WE RUN ROME). Il primo giorno dell’anno c’è voglia di godersi la vita, un respiro nuovo, una luce positiva (che strana magia il 1° dell’anno… cambiano poche ore e ti sembra che sia successo un miracolo)… una corsa lenta, perlustrativa, meditativa, e ti senti Indiana Jones di noialtri (leggere “noi altri” con accento romano, grazie), in giro per una Roma deserta, silente, addormentata.

Ok, sveglia, caffè, vestirsi e uscire!

Attraverso la strada, Quirinale, scendo. Dove sono? Ah sì, lo vedo. Obelisco di Trinità dei Monti. Amo questo luogo. Roma ti si apre davanti, la sorvoli con lo sguardo, ancora annebbiata dalla luce del mattino. Ma di chi cavolo è la terrazza che c’è lì sulla sinistra? Di chi???? Invidia.

Scendo la scalinata di Piazza di Spagna. Ricordo quel programma che davano in TV, Alta Moda in Piazza di Spagna… le modelle che scendevano queste scale con i tacchi. Ecco, io nemmeno con le mie Nike nuove fiammanti riesco ad andare giù spedita. Pazienza, è il 1° gennaio, non ho fretta.

Via del Corso, negozi scintillanti. Chiusi. Degli orientali che mi guardano, ridono, fotografano.

Non me, le borse.

Magia, che abiti sono mai questi! Sorelle Fontana. La storia della sartoria italiana. Potrò mai portare un abito così? Nemmeno al mio matrimonio ne avevo uno tanto super… Pazienza, io sono da leggings e corsa, io sono una runner!

Continuo. Il Tevere. La luce. Lo attraverso e punto in una direzione: Il Cupolone di Venditti.

Castel Sant’Angelo, con la sua forma di torta.

Una comitiva di scolarette in divisa e gonna di tartan si fa superare, diligente. A San Pietro per il Papa? Credo di sì. Io ci arrivo correndo, sudata… Ma ho la stessa meraviglia negli occhi.

Mi fermo. Contemplo.

Trastevere e sanpietrini sconnessi. I resti della festa di ieri vengono meticolosamente puliti da spazzini affaccendati e lamentosi. Questi giovani…

Riattraverso il Tevere, un ragazzo mi ferma e corre dieci metri con me. Poi sbuffa e si arrende… Non è ancora andato a dormire da ieri lui, ma ride di questa ragazza che non ha di meglio da fare che fare fatica.

Mi saluta, mi fa gli auguri e ciondolando se ne va.

Campo dei Fiori, il Ghetto. Gli ambulanti montano i loro banchi di souvenir.

L’altare della Patria… molti lo criticano. Io sono estasiata quanto un Giapponese dalla maestosità di questo monumento.

I Fori.

Imbocco via Nazionale e rientro.

Non prima di essermi presa un bel caffè nell’unico bar già aperto.

Guardo l’orologio, 7,5 km. Secoli di Storia in 7,5 km.

Quanto sei bella Roma….

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