L’alba su Torino è magnifica. Torino è magnifica. Run5.30 è magnifica.

Dopo le 4 settimane di corse del lunedì alle 6.15 eccoci tutte e sette (con qualche aggiunta) in Piazza San Carlo.

Sono le 5 e le ore di sonno sono anche meno. Arrivo puntuale, ma non sono certo la prima. La piazza è già punteggiata di maglie rosse. Le “girls” sono già (quasi) tutte arrivate.

Tranne Francesca che arriva con una delle figlie subito dopo, Elisa che è già alla partenza ed Elena che si catapulta giù dal letto.

In sette abbiamo 14 braccia, 14 gambe, 14 occhiaie, 7 sorrisi, interrotti solo dagli sbadigli, inevitabili.

Alla partenza noi siamo sette, in tutto siamo settemila. Un enorme serpentone rosso parte per le vie del centro.

Ci perdiamo quasi subito. L’unico difetto di essere tutti con la stessa maglia è che ci confondiamo.

Corro e basta, qualche video, qualche foto nell’ombra lunga dei lampioni.

Non sento e non vedo altro che il rumore delle persone che corrono.

Poco meno di cinque chilometri.

Corsi lentamente, per esserci. Corsi perchè non puoi mancare. Corsi perchè Run5.30 “si fa” a prescindere.

All’arrivo ci ritroviamo e mangiamo ciliegie. Le ciliegie ti fanno tornare bambina, tu la tua tshirt di cotone rosso e la voglia di esplorare il mondo, anche se è “solo” la tua città.

Ci salutiamo e riprendo la bici sognando che il futuro sia tutto racchiuso in quest’alba.

La Fra scatta foto come una matta, spero di rivederla presto e di progettare uno dei nostri trekking (leggi qui i trekking con “la fra”).

Apro la porta di casa con la promessa di tornare a correre con il “nostro” mini team tutti i lunedì alle 6.15… (e se fosse il giovedì?)

Ogni alba rischiara nel buio, ma questa su Torino ha la magia delle cose veramente belle.

Settemila amici, qui a correre o camminare, senza chiedersi neanche il perchè. Facendolo e basta, perchè Run5.30 è così, Run5.30 “non si può mancare”.

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