Running Stylosophy

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Ieri mentre correvo riflettevo (la prima corsa con il sole dopo mesi e mesi di corse all’albeggiare o con la pioggia). E 20 km di corsa ti danno modo di riflettere.

Sul senso della cosa in sè: perchè fare questa fatica gratuita?

Corriamo tutti per il medesimo motivo? Noi runners siamo tutti uguali?

Alla fine più o meno sì, siamo simili, ma la motivazione profonda è sicuramente una motivazione personale.

Ok ok, alla fine quando inizi a correre seriamente diventi dipendente e ti godi ogni passo faticoso e rigido che sia. Ma prima. Prima di godersela: perchè? Credo che in molti abbiano cercato di dare dei perchè leggi qui.

La verità e che sono troppi. I perchè e i tipi di runners.

Io ad esempio ho cominciato per sfidare il mondo e dimostrare a tutti che non ero una donnicciola noiosa e fragile, che valevo quanto un uomo e che il mondo non mi faceva alcuna paura (ambiziosetta la ragazza, ma a 22 anni puoi pensare veramente in grande e soprattutto hai bisogno di sentirti grande).

Ma voi?

Venerdì pomeriggio, h 16.30, parco del Valentino, Torino:

Coppia che corricchia, infagottata in piumini improbabili. Peso cumulativo circa 220 kg in due: hanno deciso di riprendere in mano la loro vita. “Caro, così non si va avanti! Ci metto a dieta, le analisi sono orrende. Abbiamo solo 35 anni!” Li amo già e so che li troverò altre volte con 20 kg in meno.

Due uomini sulla 60ina con ragazza sulla quarantina: fanno parte di un gruppo podistico, ma si vede che i due tirano fuori il petto. La ragazza è carina. “No, figurati è una collega di running. Vuoi mica lasciarla sola a correre. Fa piacere scambiare 2 chiacchiere”. E fu così che le mogli iniziarono a correre (anche questa è un’ottima motivazione a pensarci..)

Ragazzo sui 15 anni: falcata potente, fisico asciutto, ipod. Si allena. Le sue scarpette toccano l’asfalto per una frazione di secondo e poi il ginocchio riparte in alto. In primavera iniziano le qualificazioni. Fammi indovinare: canottaggio? Si prende sul serio, sono sicura che farà bene quest’anno.

Mamma e figlia adolescente, sovrappeso. La mamma la tira, dai corri! Corri! la figlia sbuffa come una caffettiera e riparte. “Perchè proprio a me?” Che periodo duro l’adolescenza. (chissà se l’ha visto l’atleta adolescente dal passo leggero che è passato prima? :-))

Donna sola. Non corre, cammina veloce. Sta tornando dal lavoro, lo vedo. Sorride e va a casa a piedi perchè fa bene. La mattina passa verso le 7.00 e va a lavorare. Indovino? Infermiera (non me lo sto sognando, è che questa è la zona Ospedali di Torino). Un’infermiera sorridente e rilassata. Ad averne così… Corsa terapeutica per l’umore. Scaricare le tensioni. C’est fait.

Uomo solo. Passo e si gira a guardarmi. Lo so perchè è qui: per dimenticare e per sognare di avere 20 anni di meno. Ogni tanto la vita ti lascia solo anche quando sei circondato di affetti. Lui corre per rimanere finalmente solo per davvero ed evadere con il suo sogno di rivincita.

Coppia di ragazzoni: abbigliamento fluo, gambe guantate con leggings firmati. Giubbino riflettete e costoso. Scarpe? ovviamente blu e gialle. Guardano il crono e corrono veloci. Preparano una gara. Poco importa se una maratona o una 5 km: sono seri e si prendono sul serio.

Alpinista: giuro, è vestito da alpinista. Corre con gli scarponcini e i pantaloni in gore tex. E corre anche forte. Forse oggi avrebbe voluto essere in montagna ad allenarsi, ma qualcosa lo trattiene in città. Corre per non perdere allenamento. E per farsi venire mille vesciche probabilmente, ma si vede che sente solo il piacere del sole oggi.

Poi ci sono io: voglio solo sentire questi primi raggi sulla pelle. Allargo le braccia e volo. Correre mi fa volare.

Ecco perchè io, io sono tutti loro: li abbraccio tutti, li osservo e sorrido. Ho fatto la corsa così mia che guardo queste persone e vedo i loro pensieri. Per questo riesco a raccontarli, è come se fossero tutti miei amici. Io racconto la corsa perchè vivo la corsa con il cuore più che con le gambe.

Prossimo step? Deejay Ten di Firenze, 18 maggio. Non ho mai corso una gara a Firenze. Voglio migliorarmi. Anche oggi, come quando ho cominciato, sento il bisogno di dimostrare al mondo che non sono una femminuccia. Sono una donna, una donna runner, una donna, runner e forte.

 

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