Running Women, Running Bras

By
In Equipment

Ecco la tematica più ovvia e banale: donne e corsa.

Chiediamo in giro ad una donna se ha voglia di correre: la risposta 70 su 100 è no, quindi se corri sei già una minoranza in partenza. Se poi corri per davvero, cioè corri almeno tutte le settimane, almeno due volte alla settimana, almeno per tutto l’anno, ecco, sei una minoranza ristretta.

Dopodiché vai da un uomo e chiedigli di visualizzare una donna che corre e da minoranza ristretta si passa a cliché: le donne corrono piano, poco, le donne non sudano e se sudano si imbarazzano e soprattutto se le donne corrono, lo fanno con l’attrezzatura sbagliata. E soprattutto soprattutto, se corrono, devono indossare abiti sexy.

Voilà, esistono anche rubriche di bon ton e abiti da corsa che spiegano come abbinare t-shirt a calzini e come acconciarsi per non avere i capelli arruffati. E qui non facciamo nomi.

La cosa pazzesca è che dopo questa premessa che figura la donna come un animale che corre per perdere la cellulite, l’unico accessorio, fondamentale, che manca sul serio, è proprio quello più femminile. Se esistono scarpe modello “W”, calze con i fiorellini, gonne da corsa (persino da corsa in montagna), calzoncini push up, trovare la base è difficilissimo: il reggiseno.

Primo cliché delle aziende: le donne che corrono sono tutte magre e quindi, essendo magre, non hanno seno.

Secondo cliché: le donne corrono pochi chilometri, quindi meglio spendere in qualcosa che si vede, non in qualcosa che sta comodo.

Terzo cliché: Una donna che corre con il seno che balla è sexy.

Invece NO. Gli urti al seno provocano dolore, la dimensione del seno non dipende dalla taglia dei pantaloni, il seno che balla è pericoloso e i microurti ancora di più e soprattutto io corro tra i 40 e i 60 km alla settimana. Il risultato sono segni e graffi e bruciature da sfregamento. Oltre al fastidio.

Ho provato tutto, Nike, Fila, ancora Nike, Decathlon, mercato. Poi finalmente sono approdata a Falke (www.falke.com).

Ottimi prodotti, carissimi, ma ottimi, tedeschi. Una specie di armatura grande come un fazzoletto che ti avvolge come un guanto e non si muove. Una goduria. Quasi zero segni. Purtroppo la distribuzione di Falke è piccolissima e i prodotti non si trovane. Ovvio, i negozi specializzati non si lanciano nell’articolo perchè non ci credono nemmeno loro. Le commesse preferiscono proporti robe ridicole con ferretto (non corrono, evidente).

Ma da sabato, la svolta.

Azienda mai vista, sconosciuta, dal nome invitante: Moving Comfort. http://www.movingcomfort.com/

Azienda americana nata nel 1977, che produce SOLO abbigliamento da corsa per donne.

Bene, sembra di non avere più il seno: non si muove nulla. Non vedo l’ora di provare tutto il resto dell’abbigliamento.

Ah, ovviamente sono anche molto, molto, molto belli. e costano poco. Il mio si chiama Jubralee, “girlfriend tested, lab approved”

La pazienza e la perseveranza pagano.

ImmagineImmagineImmagine

Recommended Posts
Comments
  • cinzia
    Rispondi

    Da questo momento non posso più fare a meno di correre! Lo ammetto è una scusa per acquistare i completini della moving!!

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: