In salute a tutti i costi: ortoressia di un runner
Leggevo un articolo che mi ha segnalato un amico. Si parla di Salutismo.
Il trend del momento, parrebbe e, per la prima volta, non soltanto femminile.
Avere cura del proprio corpo, essere attenti, evitare cattive abitudini fa bene. Abbiamo trascorso gli ultimi decenni a debellare i cancri della società moderna, a lottare contro i problemi di salute causati da fumo, obesità, alimentazione errata, conservanti chimici, inquinamento… Abbiamo promosso l’attività fisica per tutti, le diete, la bellezza naturale, il cibo bio e la moderazione.
E forse abbiamo esagerato.
Quando ero adolescente, il problema che attanagliava i genitori “anni ’90” era che i figli non si distruggessero cadendo in uno dei mali del momento: alcolismo, anoressia, obesità, droga…
Tutti espedienti che nascondono lo stesso disagio: quella sensazione di non essere padroni della propria vita, quell’idea di dover fare qualcosa per forza contro di noi per dimostrare di poter decidere di sè. “Io faccio ciò che voglio, io comando e il mio corpo esegue”. Altero il mio corpo drogandomi, lo riduco a pochi chili di ossa per dimostrare che se voglio posso, che esisto, mi vanto di reggere alcol, evito il sonno per “vivere la vita come dico io”…
Questo era il nostro pensiero negli anni ’90, da ragazzi che volevano andare e “conquistare” il mondo.
Ora i ragazzi degli anni ’90 sono cresciuti e hanno dato un giro di chiave. Una vita fatta di piaceri sani e vitali, di un’alimentazione allegra e varia, l’idea di farsi del bene e di rispettare il corpo. Questo quello che influenza oggi lo stile di vita nostro.
Ma.
La domanda si fa spontanea: quanto c’è di mania di autocontrollo anche in questo modus vivendi?
Guardatevi intorno, tra i vostri amici sportivi. E guardate voi stessi come sto facendo ora io.
“Io non mangio latticini” – “Io non mangio carne” – “io sono astemio” – “Io corro ALMENO 6 volte alla settimana” – “Io mangio SOLTANTO prodotti biologici” – “io ho detto NO ai carboidrati” – “Io sono vegetariano, vegano, pescetariano, animalista, crudista, astemio, salutista”.
Il risultato è un popolo di esseri ammorbanti, noiosi, pedanti, che si privano di qualcosa per sentirsi qualcuno.
Ortoressia Salutista.
E poi ci sono le confusioni più comuni: mangiare tanto uguale obesità; correre tanto uguale salute; il colesterolo fa male; i carboidrati fanno male; il sole fa male; la carne è tossica; la verdura contaminata; la mozzarella blu di diossina e l’alcool la droga dei poveri (o a scelta il demonio)… Frasi fatte, dogmi inviolabili, cavolate da magazine a 1 in spiaggia che però ci riempiono la mente. E danno benzina al nostro bisogno di autocontrollo. Insomma, non siamo più anoressici, ma WellnessAholic, drogati di salutismo.
Per cui la nostra società è popolata da personaggi stanchi, esangui, ipercontrollati e troppo attenti.
Quante volte mi sono sentita dire con stupore: ma tu mangi! Sì, io mangio. Bevo anche, non troppo spesso e, alle volte, mi accendo una sigaretta perchè mi scappa.
Di oggi è la notizia che “Torino Diventerà una Città Vegana” ( La Stampa http://www.lastampa.it/2016/07/19/cronaca/torino-sar-una-citt-vegana-RjZcx5cT7ZeSwI7os4AN3M/pagina.html ) .
Chiederei al mio sindaco di farla diventare una città sana. E sportiva. Grazie.
(immagine di Copertina @Nike “Margot vs Lily”)
Ciao! la penso anche io così, voglio essere sana, non mi privo però dei piaceri che ogni tanto chiedono proprio al corpo e alla mente di fare quelli che qualcuno chiama strappi alla regola! Sono una quasi vegetariana, ma adoro la bistecca al sangue e il porceddu allo spiedo, ogni tanto.. ogni tantissimo.. ma non mi incasello in un qualunque “-ariano” ! Voglio essere libera. Vi aggiungo un posto che ho pubblicato giorni fa su FB per capire di che pasta sono:Quando ero piccola : andavo in bicicletta, giravamo con la mia amica a turno una portava l’ altra in piedi sul portapacchi della mia “Graziella”, saltavamo la corda e giocavamo con l’ “elastico” e a tennis contro il muro di una casa vicina ( non quando era ora del riposino della signora che ci viveva, altrimenti guai! ), poi con i pattini ( quelli che si mettevano con le proprie scarpe, regolabili, durati fino a che non si sono completamente arruginiti) , poi ho avuto uno skateboard ( quello, mi sembra, ce l’ avevo davvero solo io!) . Ci passavo pomeriggi interi a fare queste cose, in diverse epoche dell’ infanzia/ adolescenza, in tutti i momenti dell’ anno. Il mio sport è stato anche il tennis, poi soprattutto l’ agonismo con la canoa ( e il canottaggio per una stagione), provato il windsurf da autodidatta ( con scarsissimo risultato), nuotavo al mare e mi tuffavo volentieri dagli scogli ( non alti ) . Da grande , appena ne ho avuta una a portata di mano, ho frequentato piscine, parchi dove correre mezzore… boschi dove camminare in pausa pranzo, dintorni di paesi toscani dove pedalare … Una volta diventata mamma, ho imparato il kitesurf, poi ho via via ripreso a correre, a superare le mie solite mezzore e ad andare in bicicletta, e a camminare in montagna… In nessuna di queste attività sono mai stata quella forte davvero, o quella che aveva le carte per diventare qualcuno in quello sport, ma mi sono sempre divertita. Più della disciplina ( che comunque in alcuni casi ho comunque adottato) ho amato e amo la fatica, mi rende forte dentro, se non fuori. Amo lo sport all’ aria aperta, nei vari ambienti naturali, non mi sento sicura in tutti, a volte son proprio paurosa, qualcosa penso che non la proverei mai, nemmeno se sotto qualche aspetto mi incuriosisce. Ma posso assicurare a chiunque, che appassionarsi allo sport e alla natura, fa stare bene. E’ difficile che io smetta di muovermi e di sfidarmi , se non sarò costretta a farlo.