Come Top Gun: Running in San Diego
Se dico DIEGO cosa vi viene in mente?
A me Diego Rivera. Il Messico. I colori accesi e naturali, la tequila e il Margarita, lo spagnolo lento e allegro dei messicani, l’atmosfera rilassata, le palme.
Voglio pensare che abbiano chiamato San Diego per questa sua aria dégagée, in onore del fatto che fino al 18enon so quanto questa terra era Messico vero, in onore dei suoi Margarita eccezionali e dei suoi locali bohemiens.
La verità è che San Diego è diventata famosa solo dopo Pearl Harbor e grazie alle infinite basi militari che hanno di conseguenza “invaso” la sua costa.
San Diego è la città di Top Gun signori e si vede (il bello degli USA è che per ogni luogo c’è un film di riferimento…).
Tralasciando momentaneamente Downtown, dirigiamoci sulle spiagge più frequentate, passiamo il ponte (per niente bello) e andiamo nella paradisiaca Coronado, al di là della baia.
Spiagge estete per 15 miglia e più e una distesa di casette che più americane non si può (malgrado Coronado sia verso il confine messicano): due piani al massimo, in legno dipinto di vernici pastello con sempre le stesse caratteristiche: garage a lato, prato davanti e cortile sul retro, siepi curatissime e da 1 a 10 bandiere o coccarde a stelle e strisce.
In bella mostra in molti prati un cartello: “home of a naval aviator”.
Coronado è la cittadina silenziosa e ordinata dei militari che aprtono con le immense navi portaerei che riempiono le basi Sandieghine (o Sandieghesi?), Coronado è il sogno americano dei Top Gun.
Bello e brutto che uno lo reputi, l’aria che si respira è silenziosa e pacifica, l’ordine delle strade maniacale e le corse lunghe, quiete e piene di sole.
San Diego ha dalla sua che è quieta, anzi, a dir la verità sembra una città su un lago: brezza marina, 20/25° gradi costanti, anche in inverno, silenzio, alberi. Alcuni dicono sia come Torino, ma con il mare. Chissà, per certi versi è vero.
Di giorno risiede molle e serena nella sua aria tersa, senza scomporsi più di tanto se un camion dei pompieri arriva a tutta birra emettendo suoni che nemmeno il barrito di un elefante.
Un sistema ben assortito di metropolitana esterna vi porterà velocemente ovunque, in alternativa potete usare i coloratissimi risciò guidati da ragazzi e ragazze, che mentre pedalano ballano e cantano a suon di musica.
Passato questo torna il silenzio.
La vita comincia alle 4 del pomeriggio, insieme con l’happy hour: una moltitudine di ragazzi che con i militari hanno ben poco a che fare, di ogni nazionalità, occuperà le strade di Gaslamp, il quartiere più “alternativo” per concedersi una timida birra o un più interessante cocktail, fumando una sigaretta (qui pare non essere un peccato mortale) e sgranocchiando gamberi fritti.
Il clima e lo stile si aggirano tra il flower power e l’hipster, sarà che in California la marijuana è legale (per uso terapeutico…) o sarà che le nazionalità qui sono molto mixed.
PLUS:
San Diego è una città mediamente di salutisti: difficilmente vedrete grandi obesi, facilmente vedrete runners in ogni dove e di tutte le età, la bicicletta è ancora un valido mezzo di trasporto e i palazzi dispongono di palestre private. (Eppure si fuma e bere alcolici è considerato normale… già! In compenso sono rarissimissimi i fast food… pensateci)
MINUS:
A San Diego c’è sempre il sole e non fa mai troppo caldo. Vi chiederete dov’è il lato negativo… Il lato negativo sta nella facilità di scottarsi. Chiedetelo alle mie gambe: non ho potuto correre per 2 giorni. Ascoltate a me: 50SPF non sono troppi. 30SPF il minimo indispensabile.
Ed eccovi le corse:
– Running in Coronado:
Se avete voglia di farvi un bel lungo avete a disposizione 13 miglia ad andare e 13 a tornare (una maratona in tutto) di pista ciclabile per andare da Coronado al confine messicano e tornare, costeggiando la baia, tra sabbie finissime e lepri americane (giganti), resort e zone di allenamento militari.
Io mi sono limitata a 23 km, eccovi il percorso:
Lungo in Coronado-Imperial Beach by RunningCharlotte
– Jogging Sea Front:
Se invece avete voglia di respirare la movida e di reintegrare la corsa con il miglior Margarita che avete mai assaggiato (almeno per me è stato così), fatevi rapire dal quartiere di Gaslamp e dalla Marina.
Un’oretta di corsa rilassata sul lungo mare e ritorno. Potete fermarvi a bere un drink rilassante o a godervi la brezza all’embarcadero, dove una statua gigante di un marinaio che bacia una biondina vi farà ricordare che le navi che vedete non sono solo turistiche, ma che hanno strappato e tuttora strappano molti giovani a questa terra di patrioti in nome di una libertà mondiale discutibile.
Ma questi sono discorsi che meriterebbero dibattiti maggiori.
Godetevi il jogging sul un lungomare dove le barche ospitano aerei militari, locali e matrimoni “Army Style”.
Io qui, al confine con la terra messicana, forse ho trovato il MITO americano.