“Sei tutta bella, ma i piedi…” Ode ai miei piedi
Mia nonna mi ha sempre detto una frase (se volete conoscere mia nonna cliccate qui):
“Tu sei bella, sei tutta bella… ma i tuoi piedi proprio no”
Che detto da una nonna, che è quella persona incantevole che reputa le nipoti gli esseri più sublimi al mondo, è come dirti che “vai bene”, ma che “i tuoi piedi sono tra i più brutti che ha mai visto”.
Come darle torto.
Innanzitutto io sono una pronatrice. Le mie caviglie cadono verso l’interno senza se e senza ma. Con il tempo ho imparato ad educare la mia corsa, tanto che correndo non prono praticamente più tranne quando sono a pezzi.
Purtroppo non riesco ad evitarlo da ferma, peggio ancora da scalza.
In più il mio secondo dito, lungo di molto più dell’alluce, è visibilmente storto in entrambi i piedi: non si sa se a causa delle scarpe o per conformazione, come una virgola svirgola. In ultimo la pelle chiarissima e delicata lascia intravvedere ogni singola vena sul dorso.
La sola fortuna è che non sono soggetta a calli e vesciche, cosa che in un runner è già molto.
MA.
Ma io quando li guardo li adoro.
In molti mi han chiesto perchè passo l’estate in sandali (sì, proprio quelli, quelli anti-sesso, Birkenstock o Teva a seconda del mood), guardando le mie stortezze senza troppo ritegno.
La risposta è semplice: perchè sono perfetti.
Corrono 42 chilometri senza mai far male. Camminano 15, anche 20 giorni senza problemi. Saltano, mi supportano, mi fanno sciare, nuotare, arrampicare, senza proferire parola.
Sono stabili, solidi, forti.
Sono affidabili e pieni di energia.
Sono perfetti, uguali, simpatici.
Sono i miei piedi e, no, non me ne vergogno affatto.
Brutti?
Forse, ma sono miei amici. Mi amano e molto.
Mi confortano, e mi permettono di fare quello che più amo: CORRERE.
Io li amo. E sì, li scopro, da maggio a settembre. Li porto in giro per il mondo e loro adorano venire in viaggio con me.