Sentieri della Collina per Asics Beat The Sun: facciamo le presentazioni
Correre e sfidare il sole per Asics Beat The Sun è il sogno di molti trail runners: un luogo da sogno, un percorso rinomato, famoso, amato, il giro del Monte Bianco.
Un’impresa unica, quasi epica, ma l’obiettivo di Sentieri della Collina è diverso.
La Collina è quella torinese, quella che ogni mattina sveglia noi che abitiamo in questa città invitandoci a scoprire quell’intricata maglia di sentieri che porta a scoprire luoghi che nemmeno immaginavi. Sapevate che la villa usata da Dario Argento per Profondo Rosso si trova alle pendici di queste colline? Si chiama Villa Scott e si trova ai piedi della collina. Ma i luoghi incantati sono molti, densi di storia e storie, fiabe e fate.
Il 21 giugno i “nostri” percorreranno uno degli itinerari più nascosti tra Torinese e Astigiano, un percorso antico tra Superga e il Santuario di Crea, una via di circa 80 km (leggi qui maggiori dettagli) .
A me il ruolo di raccontarvi la loro passione e parlarvi delle loro vite, come un cantastorie li seguirò da lontano, cantandovi le loro gesta.
Iniziamo a presentarveli.
Gian Maria, Giamma per tutti Il “master” del gruppo. Lui non si chiamerebbe mai “capo”. Timido, dal sorriso tanto bello quanto buono. Un ragazzo vitale la cui unica parte costante della vita è il trail. Sua l’idea di creare un gruppo per correre insieme i sentieri della collina, nascosti dal buio e appassionati del mistero del rumore di foglie sotto ai piedi.
Irene La prima volta che vedi Irene ti senti già a casa. Mite, serena, appassionata di natura sia nella corsa sia nella cucina, che poi è il suo mestiere. Irene cucina come corre, semplicemente, istintivamente, alla scoperta di emozioni semplici, di libertà, della quale non potrebbe fare a meno.
Davide, detto Borga Giovanissimo, farmacista, concreto, diretto. Davide corre verso qualcosa o qualcuno o anche verso il niente, senza una meta precisa, e anche quando la fatica crea “sofferenza”. La vita di tutti i giorni va vissuta, ma a Davide piace staccare la spina. E accendere la frontale.
Marco Corre alla ricerca delle emozioni dei 6 anni, corre per tornare bambino, corre per non stare fermo. Corre perché la vita lo annoia , corre alla ricerca di qualcosa, di se stesso. Amante della corsa libera, senza nemmeno sentieri. della corsa “a cappella” come una musica improvvisata attorno ad un tavolo di amici, senza vincoli, senza regole. Correre per Marco è essere libero, libero di una libertà che nessuno potrà mai togliergli.
Alberto Alberto corre con coscienza. Corre per essere pronto. Ad una corsa di raccolta fondi, ad un trekking tra amici o ad un’uscita in solitaria all’alba. Correre per Alberto è un modo per restare in quella forma che la salute chiede, ma corre con un’inclinazione sociale e socievole.
L’asfalto è per quando vuoi stare comodo, ma è chiaramente nei boschi o in montagna che si respira l’essenziale.
Andrea Andrea la corsa ce l’ha nel DNA. Correre è la seconda cosa che apprendiamo a fare dopo aver imparato a camminare e ogni volta correre fa tornare un po’ bambini. Andrea, a 28 anni, corre per dimenticare il quotidiano, corre per mettere un piede davanti all’altro, per togliersi dalla testa il superfluo e poter finalmente osservare la bellezza delle cose che accadono ogni giorni, delle quali sembriamo scordarci. Andrea non smetterebbe mai.
Gianluca Gianluca corre da sempre, non si ricorda da quando corre, non si ricorda nemmeno quando non ha corso. Correva dentro, correva con la mente, correva solo.
Ora corre ovattato nel silenzio della collina con gli altri, corre con le gambe e non smette. Corre. Corre con tutto quello che ha.
Stefano Stefano non smette mai di ridere. Stefano cattura le immagini con le sue macchine fotografiche. Stefano corre per fotografare e fotografa per correre. Stefano scappa da dietologo e psicanalista con la corsa. Corre la notte per contemplare una giornata che si conclude. Corre nei boschi perchè i boschi sono la prima forma di natura che ha conosciuto. Corre nel bosco di notte per sentirsi qui, ora, hic et nunc. Stefano corre primitivo.
Bernard Runner per esigenza. Ha iniziato a correre 5 anni fa perché pesava più del divano. Poi come tutti ha iniziato a correre per passione, una passione che lo ha portato attraverso maratone e gare e che ora lo accompagna verso i boschi e verso i Sentieri. Bernard non smette più. e non si siede nemmeno più nel divano.
Federico Il più giovane, il ragazzino. 24 anni. Correva per non sentirsi grasso. Ora corre per sentirsi felice, o meglio, se non corresse forse gli mancherebbe qualcosa. Corre nei boschi grazie a Sentieri, corre per il gruppo, corre per sentirsi bene. Corre per divertirsi. La sera mentre gli universitari finiscono la giornata con un mohito, lui la finisce con una frontale.
ph. Stefano Druetta