SNOW Running: VDA lovers
L’abbiamo aspettata per un mese e alla fine eccola.
Almeno, io era una mese che aspettavo di vedere fioccare il cielo e non perchè scio (anche per quello), ma perchè mi mancava la quieta normalità ovattata.
Io vengo dai monti e passare dicembre con i prati secchi mi faceva strano. Sono andata alla corsa di natale con i Sentieri della Collina e la terra torinese era così fradicia che si affondava nel fango. Il 20 dicembre…
E finalmente, eccola.
Dopo una notte stellata come pochi luoghi sanno regalare (e in questo la valle d’Aosta è campione del mondo), alle 7 del mattino il primo fiocco.
Poi il secondo.
Tic, tic, tic. E in poche decine di minuti un velo bianco ovatta il mondo.
E qui l’istinto del runner si fa vivo.
Correre mentre nevica è un’emozione rara. Mentre il corpo si scalda la neve lo raffredda. La cosa più strana è il viso: la neve si schianta secca e gelida su fronte, naso e guance e immediatamente di scioglie, quasi ancor prima di toccare la pelle. E’ come se due universi si scontrassero: la corrente gelata del nord innevato e l’alito bollente del tuo sudore e mentre si scontrano non sai da che parte stare. La sensazione è strana, ma non hai tempo di fermarti perchè le gambe vanno.
I piedi appoggiano sul mantello soffice e ovattato. E’ faticoso perchè il terreno non è più elastico e accoglie la tua spinta senza ridarla.
Ma non ti fermi.
Il rumore dei tuoi passi si fa sempre più felpato, i muscoli sempre più stanchi.
Se però ti fermi anche solo un minuto inizia a vincere l’universo dei ghiacci. Lo vedi perchè la neve inizia a depositarsi anche su di te.
Mentre passo un signore mi dice di stare attenta a non scivolare. E ride… Ma cosa ci sarà mai da ridere? Fa ridere vedere una ragazza che alle 8 del mattina, mentre nevica, corre? Mentre lo scrivo mi accorgo che probabilmente sì, fa ridere.
Ma sapete che c’è?
Che oggi faccio il bis.
Buona Neve a tutti!