SoloWomen Run Cagliari – La Sardegna è donna

In Sardegna la donna è testarda.

Ho sentito questa affermazione, in diverse sfumature, molte volte. Ed è vera, probabilmente. La donna sarda è “un uomo tutto d’un pezzo”.

Sono volata a Cagliari gli scorsi 10 e 11 marzo per “un affare di donne”, da osservatrice, da curiosa. Da privilegiata che può giare l’Italia alla ricerca di chicche come la SoloWomen Run di Cagliari. La compagnia di Cristina (www. runandthecity.it ) e Manuela (www.womeninrun.it ), blogger, giornaliste, ma soprattutto intelligenti, divertenti, brillanti amiche, ha reso questi giorni ancora più intensi.

SoloWomen Run è un progetto che nasce in realtà a Trieste dalla mente di figlio della Bora, Fabio Carini, ed approda a Cagliari quattro anni fa grazie all’intuizione di Isa Amadi, moglie di Fabio e ideatrice del progetto.

Cagliari raccoglie ogni anno sempre più partecipanti attorno a quella che è una vera e propria festa, iniziata il sabato con il convegno dal titolo “360° donna” al quale sono intervenuti relatori dal ruolo centrale nei diritti delle donne.

Nella prima edizione le partecipanti erano state poco più di 1500, salite poi l’anno successivo a quasi 4mila, superando le 5mila nel 2017 e il tetto delle 7mila quest’anno.  «E’ stata una grande emozione vedere la partecipazione di tutte queste donne e in particolare quella delle associazioni – ha sottolineato Isa  – che hanno aderito con grandi numeri. E’ una festa dall’insegna della solidarietà che sta crescendo sempre di più. Diamo l’appuntamento a tutte per il 2019, quando l’obiettivo sarà quello delle 10mila iscritte».

Ma non voglio farvi un resoconto da comunicato stampa, che troverete su siti di informazione più autorevoli di questo. Vorrei piuttosto raccontarvi le donne.

Ho corso la gara lunga, la Challenge, di circa 9 km, che partiva al termine delle “Open”, lunga la metà e aperta a tutte le donne che lo volessero.

Ho corso e nemmeno pensavo di correre.

Ma soprattutto ho condiviso, o meglio, abbiamo condiviso, tutte insieme.

Mentre a Torino la mia amica Luisella veniva fatta cadere in partenza alla Mezza di Caselle da uomini incuranti, io ho ricevuto una lezione di forza e gentilezza.

Ho corso lentamente, prendendomela con calma, ho attraversato le strade della città chiamando il tifo dei passanti. Soprattutto ho sorriso, ho incoraggiato e incitato. Dalla ragazza che sulla salita mi ha chiesto aiuto per trovare la forza di terminare la gara, al “cinque” dato al pubblico, ai “forza” gridati a gran voce.

Mi sono sentita parte di una comunità di donne alla SoloWomen Run di Cagliari, di “testarde donne sarde”, che con la loro semplice concretezza mi hanno abbracciata.

All’arrivo, il premio è stato incontrare quella sconosciuta sulla strada che voleva condividere con noi il suo cioccolato. Chi mai condividerebbe un bene prezioso come il cioccolato con uno sconosciuto?

Alle volte pensiamo alla solidarietà come a qualcosa da usare in occasioni speciali. Ma la solidarietà è nel saper condividere un quadretto di cioccolato con chi non si conosce, accomunato a noi dal semplice esistere.

E poi parliamo dell’essere donna.

Se durante il convegno la moderatrice, nientepopò di meno che Vladimir Luxuria, persona di un’intelligenza sottile, ha chiuso parlando di come lei si sia REGALATA LA PROPRIA FEMMINILITA’, le 7300 donne che l’11 marzo hanno corso a Cagliari la propria femminilità SE LA SONO PRESA DI DIRITTO.

Essere donna è un privilegio e, in quanto privilegio, non è negoziabile. Essere donna va molto oltre la propria presenza fisica, ma risiede nella caparbietà di andare a prendere i sogni che ci aspettano.

E non è importante quanto questi sogni siano grandi – o piccoli- la parte fondamentale dell’essere donne è di avere il coraggio di andarseli a prendere.

A Cagliari ho sentito parlare la Rettrice dell’Università di baby parking per studenti e professori genitori, la vicesindaco di diritti e di città a misura di donna (realmente). Ho ascoltato il vicequestore della Polizia di Stato affrontare con una delicatezza mai udita un discorso complesso come lo stalking, usando parole bellissime e alle volte pericolose come “sentimenti”.

A Cagliari ho visto donne correre per la prima volta 5 km senza una sola ombra nello sguardo, ho conosciuto Signore con la S maiuscola così felici di poter partecipare da non smettere mai di ridere, nemmeno a cena.

A Cagliari ho visto cosa vuol dire essere fiere di essere donne.

E poi ho di nuovo corso.

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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