Running Interviste: Attilio Speciani e Carla Camerotto, noi siamo ciò che mangiamo
Nella mia vita da runner, ma in generale nella mia vita da donna, mi è capitato molto spesso di non sentirmi in forma. Di ingrassare, di essere gonfia, di avere la pelle spenta, o, peggio del peggio, di sentirmi completamente esausta.
Generalmente ho sempre “risolto” la cosa da sola, affidandomi al “sentito dire”, a internet, a teorie varie e strane… la verità è che non ho mai risolto niente.
Ma forse la situazione poteva anche rientrare da sola e i sintomi sparire… None ra grave, erano malesseri momentanei.
Nell’ultimo anno, però, i sintomi non sono spariti per niente.
A parte la classica domanda di tutti: “ma con tutto quello che corri, dovresti essere MAGRA”.
Non dicevano “più magra”, dicevano solo “magra”… per correggersi poi con un fare imbarazzato, rendendosi conto che avevano detto tra le righe esattamente quello che volevano dire e cioè: ma caspita, sei più grassa di me che non faccio nulla, allora è proprio vero che correre fa male… Ecco cosa volevano dire. Mi sentivo allo stesso modo di quando da bambina mia mamma, per farmi un complimento, ovvio, guardando i miei saggi di danza mi diceva: che carina che eri, eri proprio la più aggraziata. Sottointeso: malgrado il tuo peso.
Vabbè… torniamo a parlare di salute.
Frequenti eruzioni cutanee, dolore costante alle gambe, sensazione di pesantezza e emicrania mi hanno convinta che qualcosa non andava più. Non ero rientrata stavolta, malgrado la mia dieta controllata e quasi senza carboidrati (fanno ingrassare, così dicono). Fino alla goccia che ha fatto traboccare il vaso: a settembre posto pizza e birretta domenicale il mio stomaco si è diviso in due (non nel vero senso della parola, ma vi assicuro che me lo sentivo proprio spaccato).
Così, per la prima volta in vita mia, sono andata da un medico per valutare la mia alimentazione e cercare di capire il mio malessere.
E sono andata dal migliore (non me ne vogliano gli altri, è una mia opinione personalissima, ma non è solo la mia): dottor professor Attilio Speciani, immunologo, allergologo, agopuntore, tuttologo e, probabilmente, mago della medicina naturale.
Per ora sono passati 2 mesi e mezzo e sono iper attiva, energica, più magra; non ho quasi più male alle gambe, niente emicrania, la pelle è più vitale, i capelli più belli, niente eruzioni cutanee (quasi). E soprattutto, signori, corro più forte.
Per questo ho deciso che la mia running intervista, questo mese, va a loro: Attilio Speciani e la sua Super Collaboratrice Caròa Camerotto, donna e runner come me.
Eccoveli, vi saranno utili 😉
Presentazioni iniziali: Chi è Carla Camerotto? Chi è il prof. Speciani? Cos’è Eurosalus?
Fondato nel 2000 dal Dott Attilio Speciani Eurosalus.com è un vivace punto di scambio, di informazione medico- scientifica che fin dalla sua nascita si è distinto come luogo di incontro tra medicina naturale e medicina classica. Quotidianamente vengono forniti spunti importanti su attualità e aggiornamento scientifico con un occhio attento a ciò che riguarda nutrizione e infiammazione da cibo. Io collaboro con loro dal 2011, felice di ricevere continui stimoli per osservare in modo critico e sensato tanti luoghi comuni.
Quali sono i sintomi di una cattiva nutrizione? Perchè ad un certo punto un cibo che abbiamo sempre mangiato inizia a crearci dei problemi?
Il cibo è ciò di cui siamo fatti, la nostra benzina. A volte però il rapporto di amicizia si rompe e il corpo inizia a dare una serie di disturbi più o meno importanti. Oggi sappiamo che questi sintomi sono quasi sempre la manifestazione di una infiammazione diffusa dell’organismo e che ogni singolo disturbo è un campanello d’allarme che segnala di ridurre l’infiammazione che lo sostiene.
Cos’è Il Recaller Program?
Il nostro lavoro è orientato a definire la reattività verso specifici gruppi alimentari, mediante il Recaller program. Questo metodo serve principalmente e ricostruire un rapporto di amicizia con il cibo, come un secondo svezzamento. Vengono individuati gli alimenti con i quali “non andiamo più tanto d’accordo” e vengono parzialmente eliminati per reintrodurli poco a poco nella dieta, proprio come quando da neonati siamo stati svezzati.
Si sente molto parlare di latte e latticini. Chi lo vede come il Nemico con la N maiuscola, chi invece ne decanta le proprietà. Come dobbiamo interpretare queste considerazioni?
Nessun cibo di per sé è un nemico, anzi. Nel corso dell’evoluzione ogni alimento ha rappresentato una risorsa importante per l’essere umano , portando alla creazione di una tradizione gastronomica e tecnologica che soprattutto in Italia è un patrimonio inestimabile . Pensiamo al latte e alle sue mille forme di elaborazione ( in Piemonte poi…). Il problema è il sovraccarico e la necessità di rendere eterogenee le scelte per i cibi da portare in tavola. Quello che conta è la quotidianità.
Tanto parlare di dieta, soprattutto in primavera. Cosa fare per avere più energie e tenere alla larga obesità e malattie metaboliche, come il diabete, in netto aumento?
Le evidenze scientifiche rafforzano la nostra esperienza pratica: la prima colazione ha un ruolo strategico per contrastare le malattie del benessere. Il pasto del mattino modula la fame durante tutta la giornata, aiutandoci in scelte sensate anche se gli stimoli alimentari che riceviamo sono tutto fuorché sani. Frutta, cereali integrali e una giusta quota di proteine, ottime le uova. Demonizzate per il loro contenuto in colesterolo, sono un ottimo alimento che in virtù della sua composizione nutrizionale hanno un effetto saziante duraturo. Diversi invece gli effetti degli zuccheri semplici e dei grassi vegetali idrogenati contenuti in molte preparazioni per la pima colazione e non solo: innalzamento repentino delle glicemie e segnali di ingrassamento. Che dire poi dei grassi di noci, nocciole, mandorle: la loro azione sui meccanismi di infiammazione li rende dei super food a dispetto di chi li evita per il loro apporto calorico.
Come orientarsi negli acquisti?
Scegliere sempre cibi semplici, con il minor grado di elaborazione. Le etichette alimentari sono un valido aiuto perché rappresentano la carta di identità di un cibo. Se di difficile comprensione o con una fila lunghissima di ingredienti , meglio spostare l’attenzione altrove. Dedicare del tempo a capire cosa si sta comprando è fondamentale per rendere sana la nostra dispensa e di conseguenza i nostri pasti.
Tante proposte dietetiche, qual è quella vincente?
Nel nostro studio lo scopo è orientare il paziente a percepire i giusti segnali che regolano, e che sono generati con l’apporto di cibo, per acquisire una cartina tornasole del proprio benessere. Il punto di partenza è imparare a bilanciare bene i pasti. Carboidrati a basso indice glicemico, proteine e verdure: il fine ottenere un equilibrio energetico e la giusta quota di proteine per il proprio organismo. Le necessità sono molteplici e sono legate all’unicità della persona e all’attività svolta, da combinare doverosamente con scelte etiche, e gusti.
E per chi pratica sport?
Con gli sportivi si parte già da un grado di conoscenza superiore, sono attenti a quello che mangiano e comprendono bene i segnali che il corpo dà di rimando. A volte il problema è legato all’estremizzazione di scelte salutistiche che mettono al bando alcuni alimenti. Chi pratica sport ha bisogno di un apporto energetico maggiore e se nel quotidiano c’è equilibrio, qualche strappo alla regola può essere concesso. Lontani da qualsiasi estremizzazione. Il corpo di un atleta è come una macchina che lavora ai massimi livelli: l’energia che usa deve essere pulita e funzionale. I cereali integrali, meglio se inseriti nel pasto permettono di stabilizzare le glicemie e fornire un carburante duraturo. Al bando invece ( quello si) i grassi di pessima qualità che rischiano di ostruire il sistema cardiocircolatorio.
Per maggiori approfondimenti www.eurosalus.com
Pensateci runners pensateci…
[…] Se voelte, leggete l’intervista alla mia “guru” di buon senso e alimentazione, Carla Camerotto: http://runningcharlotte.org/2014/04/01/speciani-camerotto-dieta-intervista/ […]