TESTING SHOES – Brooks Levitate, tra asfalto e cielo

Il titolo suona un po’ altisonante, lo ammetto. Un po’ “nel blu dipinto di blu”. Eppure mi è venuto spontaneo.

Ho partecipato al lancio di questa nuova scarpa di Brooks una decina di giorni fa e prima di quel giorno non sapevo nulla di Levitate. Ho provato diversi modelli di Brooks e ho sempre pensato ad un aggettivo per questo brand: AFFIDABILE.

Io, che prediligo una calzata leggera e decisamente neutra, ho apprezzato a dismisura le Brooks Launch (leggi recensione). Con gli altri storici modelli mi trovo si e no, ma sono scarpe che consiglio decisamente a chi cerca affidabilità.

Detto questo, le Levitate promettono essere una rivoluzione e il lancio lo è stato. In effetti non abbiamo corso, ma fluttuato nell’aria in assenza di gravità, all’Aero Gravity di Pero (Milano). “Volando” spinti dall’aria a 200 km orari di 6 turbine abbiamo “testao” l’esperienza, incredibile, di levitare.

Ma correre con le Levitate, com’è?

Innanzitutto questa è la promessa di Brooks: “Il più grande ritorno di energia al mondo nelle scarpe tecniche da corsa per i corridori che cercano una corsa elastica e reattiva.”

Ma ora ve ne faccio una recensione più completa. Le ho usate per un lungo lentissimo, per un medio e per degli allunghi veloci per avere una visione completa della scarpa, sia a ritmi molto blandi, sia a ritmi decisamente reattivi.

 

Guardiamole:

Le tiro fuori dalla scatola e in mano le sento “consistenti”. Non leggerissime, meno leggere di una Launch, ma consistenti. Nel dire consistenti voglio esprimere quella sensazione di scarpa “che c’è”. Per farvi un paragone, le scarpe che uso in gara solitamente sono molto leggere e reattive. Nel prenderle in mano la sensazione è di leggerezza e “poco materiale”, mentre le Brooks Levitate ci sono.

La tomaia è in una mesh morbidissima totalmente priva di cuciture, creata in tecnologia Fit Knit che si adatta alla forma di ogni piede.

L’intersuola, color argento, è morbida e alta, in una mesh elastica, il DNA AMP, che cattura l’energia e la direziona verso l’alto.

La suola ha un disegno ” a freccia” che dovrebbe dare una risposta di ritorno veloce.

Quello che apprezzo particolarmente, come in altri modelli Brooks, è l’imbottitura interna della scarpa: spessa e morbida. Adoro mettere i piedi in qualcosa di accogliente, anche perchè ha lo spessore per plasmarsi attorno al piede. Amo la completa aderenza dell’imbottitura al piede perchè mi pare più stabile e fermo.

L’allacciatura è alta e la linguetta ben imbottita.

Il turchese di cui sono colorate mi piace, diverso dal solito, anche se preferisco il blu della versione maschile. Unico colore, se non amate l’azzurro cambiate scarpe 😉

 

Infiliamole:

Sono comode. Comode sopra le aspettative. Io sono abituata a scarpe con poco drop e in questo caso il tallone mi pare rialzato, ma non ho quella sensazione fastidiosa di “galleggiamento” tipica dell’ammortizzazione a gel. Sento bene il pavimento, percepisco la morbidezza, ma non la sospensione.

Il passo è “rimbalzante” e il ritorno della spinta elastico.

La tomaia si adatta perfettamente al piede e quello che mi piace di più è che l’allacciatura è perfettamente aderente senza stringere. Odio le scarpe basse di collo che comprimono il piede e ancor di più odio le calzate “molli”. Questa è aderente e confortevole.

Il tallone si sente ben accolto e stabile, il tendine d’achille protetto.

Sono scarpe al 100% comode.

Ora proviamole, però.

 

Corriamoci:

Durante il riscaldamento sento le gambe leggere e, ogni volte che le ho infilate, il passo è stato sciolto. Ci sono scarpe estremamente reattive che durante i primi passi restituiscono la spinta contraendo le gambe.

E’ normale in una scarpa “secca” che i primi passi, lenti e “seduti”, come si dice, rimbombino nei muscoli.

In questo caso la spinta è ottima, reattiva e ammortizzata senza che i muscoli ne risentano, malgrado il riscaldamento per me inizi ai 6’00” al chilometro.

Aumentando il ritmo e la falcata nei chilometri successivi, il ritorno di spinta è eccellente. L’intersuola risponde bene anche nell’appoggio in avanti e la suola, elastica, è dinamica e restituisce bene la forza impressa.

La sensazione è quella di avere ai piedi delle A3 piene, ben ammortizzate e comode, delle scarpe “da lungo”, ma reattive come delle A2.

Leggermente più pesanti delle Launch, più morbide e protettive, non hanno tuttavia molto da invidiare in quanto a reattività.

PRO: sono scarpe UNIVERSALI. Se cercate una scarpa neutra che vada bene per il lungo, ma anche per una 10km e per le ripetute – a patto che non siano troppo veloci – questo è il modello per voi. Più leggere e reattive delle Ghost, più comode di una Glycerin e più protettive di una Launch.

CONTRO: in realtà i contro sono pochi, diciamo che la loro qualità migliore non è la leggerezza, quindi se avete ritmi veloci e siete leggeri, forse potreste trovare un modello migliore, ma veri e propri contro non li trovo. Eccellenti.

VOTI:

AMMORTIZZAZIONE: 9 1/2

PROTEZIONE: 9

REATTIVITÀ: 9

LEGGEREZZA: 8

COMFORT: 10

ESTETICA: 8

 

 

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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