TESTING SHOES – Le Asics GEL – FujiRado vi raccontano il GR20
Siamo scarpe strane noi Asics GEL-FujiRado, non abbiamo i lacci come tutte le altre, ma questa rotella laterale che stringe un laccio unico.
Siamo scarpe da trail running, ma ci sentiamo uniche e ci piace molto anche l’Hiking.
La prima volta che Carlotta ci ha messo ai piedi eravamo appena uscite dalla scatola e ci ha portato a correre tra le colline erbose dell’Austria.
Noi siamo scarpe “toste”, siamo ben strutturate e abbiamo una suola che fa ben presa sul terreno e un’intersuola in ASICS SpEVA® che favorisce un miglior rimbalzo.
Il BOA System permette di regolare velocemente la calzata, che è precisa precisa. Cerchiamo di essere SCARPE AFFIDABILI perchè sappiamo bene che il trail runner deve potersi fidare di noi.
A correre su e giù per i prati ci siamo divertite molto dobbiamo essere sincere, ma abbiamo un’anima montana, a noi piacciono la roccia, i salti, il sentiero, ed è per questo che Carlotta ci ha scelte per percorrere i 195 km del temibile GR20. (qui puoi leggere il resoconto del viaggio)
Il GR20 è un percorso che ci piace. Ci hanno detto che è il trekking più duro d’Europa e noi ci siamo subito sentite emozionate!
Normalmente chi percorre questo trekking lo fa con scarponcini da hiking, ma la nostra suola è fatta apposta per tenere bene anche su bagnato e la calzata precisa è ottimale per sorreggere le caviglie di Carlotta (che non è un peso piuma, ma non diteglielo).
Partiamo un pomeriggio da Torino e dopo un breve viaggio in terno arriviamo a Vado Ligure dove la nave è in ritardo di ore. Quando ci imbarchiamo siamo già esauste: lo zaino pesa. Carlotta dice 12 chili, ma a noi sembrano almeno 15.
Il nostro BOA viene sganciato per sfilarci alle due del mattino e finalmente dormiamo.
Sbarchiamo in Corsica il giorno dopo. E dopo un lungo viaggio in pullman arriviamo alla partenza del GR20.
Il primo giorno inizia bene: c’è un sentiero facile e noi saliamo bene. Fa molto caldo.
Finchè non arriviamo ai primi dirupi.
Saltare da una roccia all’altra stressa molto il nostro laccio, che però tiene bene e ne siamo orgogliose.
La discesa al rifugio di Carrozzu è terribile: pietre che scivolano ci mettono a dura prova, il peso dello zaino è tutto su ginocchia e caviglie, ma resistiamo e Carlotta non cade mai 🙂
I giorni successivi sono ancora peggio: rocce, dirupi, sassi. Scaliamo la maggior parte del tempo.
Per scalare ci vorrebbe un’intersuola più rigida, ma il profilo leggero della nostra tomaia aiuta ad usare anche il minimo appiglio. In discesa ammortizziamo bene.
Al terzo giorno la destra perde un piccolo lembo di suola e sulla punta iniziamo a scollarci.
Il caldo è infernale e le sollecitazioni stressanti.
Al Lac de Ninu ci rilassiamo: erba e sentiero, finalmente. Vorremmo correre con Carlotta, ma lo zaino pesa.
I giorni successivi ci mettono a dura prova: la tomaia inizia a cedere sotto le rocce. Carlotta cade anche un paio di volte. La nostra suola tiene ancora bene, malgrado inizi ad essere consumata, ma niente possiamo contro le pietre che ci rotolano sotto.
Su una lastra di roccia bagnata scivoliamo anche e Carlotta è costretta ad aggirarla.
Dopo Vizzavona, però, la natura si fa più magnanima: grandi alberi, sentieri interminabili e un caldo umido. La terra rossa ci ricopre, siamo irriconoscibili.
Malgrado la polvere e la sabbia e l’usura, il nostro BOA è in perfette condizioni. Regola efficientemente il laccio e quando Carlotta deve toglierci si apre in un lampo.
Le ultime tappe sono segnate dal caldo e alle volte corriamo anche. Carlotta corre per scappare dal calore e noi rispondiamo, finalmente! Correre è la nostra vocazioni, sicuramente più che arrampicare.
Durante la tappa finale Carlotta corre per un’oretta circa. Lo zaino è più leggero e glielo permette facilmente.
Quando arriviamo a Conca siamo ai minimi termini: la tomaia molle e sformata, la suola consumata e scollata. Il BOA, invece, potrebbe ripartire adesso.
Stanche e distrutte, ma ce l’abbiamo fatta.
Sapete che sul percorso abbiamo visto un ragazzo con un paio di scarpe da trail tenute insieme con lo scotch? Ecco, noi siamo ancora in buon stato in confronto! TSE’!
nota di carlotta:
Le GEL-FujiRado sono state compagne d’avventura eccellenti. Per percorrere il GR20 consiglio tuttavia scarponcini di hiking leggeri, soprattutto se lo zaino pesa e non siete abituati a correre in montagna.
Le GEL-FujiRado sono scarpe robuste e con ottime prestazioni. Un solo dettaglio: la suola si scolla facilmente sul puntale.
Il BOA System ha avuto prestazioni eccellenti, praticamente è tornato a casa come nuovo.