TESTING SHOES – Reebok Harmony Racer

Era un po’ che non testavo un nuovo paio di scarpe. Ammetto che sono sempre dell’idea che se trovi la tua scarpa perfetta non devi cedere alla tentazione di cambiarla con leggerezza.

Vero è che se di mestiere fai la blogger hai la fortuna di poter provare quasi tutti i modelli in commercio (quasi). Raramente pubblico oramai recensioni per diverse ragioni.

La prima è che non mi sento così esperta da poter descrivere delle calzature da corsa a livello tecnico. Ne ho provate tantissime e posso avere un’opinione precisa, i diversi brand mi inviano spiegazioni chiarissime sulla tecnologia, ho acquisito sensibilità sull’argomento, ma alle volte temo che possiate basare la vostra scelta sulla mia opinione, che è appunto un’opinione, non una scheda tecnica.

Allo stesso modo, se una calzatura proprio non mi piace, non riesco a pubblicarne una recensione negativa, perchè effettivamente dovrebbe suonare come un “PER IL MIO STILE DI CORSA NON E’ ADEGUATA”, mentre rischia di essere percepita come un “NON E’ UNA SCARPA VALIDA”, cosa che non mi permetterei mai di sostenere.

Detto questo, alcuni modelli rappresentano una particolare innovazione che tengo a sottolineare e che immagino sia utile descrivervi. Uno di questi è la nuova REEBOK HARMONY RACER.

Il brand statunitense negli ultimi anni ha “ripreso in mano” la sua vocazione running e ha dato i natali ad alcuni modelli estremamente innovativi (tra i quali la Floatride Run che ho solo provato, ma che testerò).

La Reebok Harmony Racer è una scarpa difficile e proprio per questo mi interessa scriverne. Difficile significa che è una scarpa per pochissimi, da usare in occasioni particolari e assolutamente fuori dagli schemi della “normalità”.

Non fraintendetemi, io le ho decisamente apprezzate, solo che se vi immaginate di infilare una scarpa performante, comoda e leggera, sappiate che non è così. La Reebok Harmony Racer è leggera, asciutta, secca, avvolgente, eterea. E come tutte le cose eteree bisogna essere capaci di sopportarle.

Passiamo al test?

Guardiamola:

Appena l’ho presa in mano la immaginavo diversa. Il suo colore blu elettrico, l’apparenza semplice e per nulla aggressiva non preparano all’estrema leggerezza.

E’ una delle scarpe più leggere che possiedo. Non so quanto pesi, ma la suola è leggerissima e la tomaia super sottile.

Sembra un misto tra una scarpa da pista e una da gara.

Non ha neanche una cucitura, l’allacciatura è estremamente bassa, il tessuto è ridotto al minimo.

Il drop è ridotto.

Sembrano calzini, solo più rigidi.

Non vedo l’ora di provarle. Viste così potrei usarle per i lavori di velocità e così faccio.

Infiliamole:

Mi sembra di infilare le scarpe da danza: la pianta è stretta e la sensazione di rigidità non è trascurabile, ma me lo aspetto. Sono scarpe che devono essere REATTIVE, LEGGERE e VELOCI.

L’intersuola è rigida e la risposta elastica di sicuro mi servirà in fase di spinta.

Le allaccio e la tomaia lascia ben libera la caviglia. Questo è un dettaglio fondamentale in fase di spinta “forte”: più il busto si inclina, più le caviglie devono essere libere di piegarsi.

Sento bene il pavimento, quasi come a piedi nudi, ma mi sento ammortizzata.

La suola SpeedTrac con gomma di carbonio nell’area di impatto del tallone migliora resistenza e durabilità.

Quindi ora si esce a correre.

Corriamoci:

I primi chilometri di riscaldamento mi servono per abituarmi. Mi dico che dovevo portarle in casa qualche giorno prima di correrci. Sono rigide e mi obbligano a curare l’appoggio dei piedi. L’ammortizzazione sotto al tallone c’è, ma di sicuro non permette una “corsa da tapasciona” quale sono. Alzo bene le ginocchia e cerco di curare l’appoggio di avampiede.

Arrivano, direi finalmente, le ripetute. Sono dei 500 metri, sono sul lungomare e c’è sabbia sulle piastrelle, quindi si scivola.

Non scherzo nel dirvi che sento sotto ai piedi la sabbia, come se indossassi delle ballerine e, come se indossassi delle ballerine, ho paura di scivolare.

Ma questo non succede. La mescola aderisce bene e la spinta dei piedi agevola la falcata.

Sento la scarpa aderire al movimento e al piede. Caviglie e dita si muovono bene e fanno presa.

Sono stanca dal caldo, ma il passo è agile e leggero.

Il lavoro viene bene e i piedi sono efficienti, quella sensazione di “cose che funzionano”.

Ritorno al piccolo trotto e defatico e, rallentando, sento che la scarpa “vorrebbe di più”.

In generale le ritengo ottime scarpe per i lavori veloci e le consiglio a tutti i runner.

Perchè? Non ho appena parlato di scarpe non per tutti?

Ritengo che tutti i runner che vogliono migliorarsi debbano avere nell’armadio delle scarpe simili. Vi permetteranno di migliorare il movimento e prendere confidenza con i vostri piedi.

Non sono care e usatele come un ottimo strumento da allenamento, una palestra per i vostri piedi.

Una volta alla settimana, come se faceste addominali.

Ottimo strumento.

VOTI:

AMMORTIZZAZIONE: 6

PROTEZIONE: 6

REATTIVITÀ: 10

LEGGEREZZA: 10+

COMFORT: 7

ESTETICA: 8

 

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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