Trail Passion: stavolta mi sfianco al Trail di Sestrière
Come già scrissi, per me il Trail Running è un modo dolce per annegare i dispiaceri, o le solitudini, o i sensi di colpa, diciamo i pensieri negativi.
Giusto per tagliare la testa al toro, vi copio-e-incollo la definizione di Trail Running che dà Wikipedia “Il trail running è una specialità della corsa a piedi che si svolge in ambiente naturale, generalmente su sentieri, non importa se in montagna, deserto, bosco, pianura o collina, con tratti pavimentati o di asfalto limitati che al massimo e in ogni caso non devono eccedere il 20% del totale della lunghezza del percorso. Normalmente questa attività è caratterizzata da una considerevole lunghezza dei percorsi oltre che dal superamento di dislivelli importanti, tanto positivi che negativi.” Che poi non è nemmeno di Wiki, ma della International Trail Running Association.
Questo lo scrivo per fare un po’ di chiarezza. “Trail” significa sentiero e “running”, beh, Running lo sappiamo tutti, corsa. Quindi il Trail Running è una corsa sui sentieri. Oltre a questo, che come vedete è citato, il Trail Running deve avere molto dislivello, sia positivo sia negativo. Quindi, La “mezza Maratona dell’Alpe di Siusi – bellissima – NON E’ UN TRAIL, è una CORSA IN MONTAGNA. Invece, gare come il Vertical, sono gare di sola salita: si parte dal basso e si sale in cima. Verticale è 1.000 m D+, doppio vertical 2.000 mD+ e così via.
In ultimo ci sono le gare di SKYRUNNING. Come cita Wiki, lo Skyrunning predilige l’aspetto tecnico del sentiero, la pendenza, piuttosto che la corsa e si pratica solo in montagna. Sono gare più corte e molto toste.
Qui potete leggere tutta la definizione
Detto questo, l’International Trail di Sestriere è un trail a tutti gli effetti. Tre distanze: 43km con 3000 D+, 19 km con 1.100 D+ e la non competitiva 10km con 600D+.
Ho bisogno di vivere un viaggio. Quest’anno niente viaggi per me e questo vorrei fosse il mio, quindi mi sono iscritta al 43km. Una specie di follia già scritta.
Perchè? Vero che vi chiedete perchè? La risposta è meno matura di quanto possiate sperare: perchè sì. Perchè ho necessità di stare all’aria aperta, di sfogare la voglia di montagne. Ho bisogno del sole, di stare in un luogo da sola. Ho bisogno di me.
43 km sono tanti, sforano per 1 km l’ultra trail – potrò dire di aver corso un ultra trail – anche se ho solo voglia di sentire l’odore di latte dei 2.100 metri, niente di più.
Un percorso, dicono bellissimo. Un’altimetria di saliscendi che arguisco tostissima. Dicono corribile… Ho un presagio che parla di sudore copioso.
Al 25° km un “giochino” degli organizzatori: un bel km verticale tutto per noi, tutto dopo una discesa direi “imponente” più che importante. 5 km di sudore, che conoscendomi mi ruberanno più di un’ora. Il vantaggio è che fatto quello. poi puoi praticamente considerarti a posto.
Ma ogni tanto, c’è bisogno di sentirsi dei veri duri per riuscire ad non essere degli smidollati nella vita.
Comunque vada sarà Catartico.
Vi aspetto domenica 31 luglio: se volete sfidarvi come me o avete qualche pensiero da scacciare, ottimo il 43km. Se volete divertirvi con qualcosa di allegro, provate il 19 e, se proprio siete titubanti, il percorso non competitivo di 10km è lì per voi.
Bravissima!! Hai tutta la mia ammirazione!! Capisco perfettamente ciò che hai scritto,perché è ciò che provo anche io quando faccio un Trail.Io ho cominciato a farli per curiosità quasi un anno fa ed ora non riesco a farne a meno! A settembre mi cimentero’ nel mio primo Ultra Trail 50 km e non vedo l’ ora.
Quando corro in quei sentieri mi sento viva, nonostante la fatica e il dolore alle gambe.
L’ odore del bosco,i paesaggi che vedo mi danno la forza di allontare i brutti pensieri e le sofferenze che ho vissuto e che purtroppo ancora vivo.
Queste sono le corse che adoro… Charlotte ti auguro di divertiti e di essere felice in quei 43 km!! Aspetto con ansia il tuo racconto il giorno dopo.
Buon Trail…anzi Ultra Trail
Valentina