Trail Running alle Torri del Paine

Quando sei bambino, di ciò che ti raccontano o ti mostrano, ricordi sempre immagini e colori particolari. Tutto quello che colpisce l’immaginazione, che ti fa fantasticare, che ti appare strano, fatato, incredibile.

Io della Patagonia ho memorizzato due cose: che ci sono ghiacciai, iceberg e pinguini e che ci sono montagne dalle forme spettacolari, che si elevano per centinaia di metri come torri di granito.

E poi che si mangia una carne deliziosa, ma questi sono altri argomenti.

Se il celeberrimo Perito Moreno lo vidi sette anni fa, le Torri del Paine sono rimaste tra i miei sogni nel cassetto.

Immaginatevi tre enormi torri di granito rosato e grigio, tre denti che emergono dalla roccia. Un po’ come le Tre cime di Lavaredo, ma più maestose.

Ed è per vedere queste magnifiche montagne che, dopo Ushuaia, siamo andate a Puerto Natales, in Cile.

Il 4 Elementos

Fidandoci della guida abbiamo dormito in un ostello al confine della realtà, il 4 elementos, scelto per la sua vocazione ecologica.

Rodrigo, il gestore, ci ha accolte in berretto di lana, pantaloni consunti e pedule nuove fiammanti La Sportiva, regalategli dal precedente ospite, italiano.

4 Elementos è un progetto per ridurre i rifiuti e insegnare l’economia delle risorse ambientali e non, cosa di per sè bellissima. Peccato che i due giorni in compagnia di Rodrigo e la sua “perrita” (cagnolina) Gagua ci abbiano lasciate stordite dall’autoreferenzialismo socio-ecologico-narciso del gestore e dalla scarsa igiene che lavare tutto con acqua piovana senza saponi comporta.

Ma una vera viaggiatrice sa adattarsi e ci siamo adattate (tranne la pelle delle mie gambe, che deve aver subito l’attacco degli acari del materasso).

Il Parco Nacional Torri del Paine

Arrivarci è di per sè lungo e, se avete i mezzi economici, vi consigliamo di andarci in auto a noleggio e di dormire in uno dei magnifici lodge del parco. Noi, con budget limitato, ci siamo andate in autobus (caro) e siamo rientrate da Rodrigo la sera.

Per questo abbiamo concentrato tutto in un giorno, scegliendo come escursione la più corta, il Mirador Las Torres.

Peccato che io, presa dalla grandissima emozione, sembrassi un cane da riporto sguinzagliato in un prato con tanti gatti e, così facendo, abbia imboccato di impeto il sentiero sbagliato.

Senza mappa e senza cognizione, abbiamo corso per 10km in direzione diversa, godendo di un percorso a dir poco incantato. Un parco giochi di sentieri lisci come tavoli da biliardo e pratini di un verde incredibile, intervallati da cavalli selvatici e ruscelli (torrenti) da guadare.

Quando ci siamo accorte dell’errore siamo tornate al punto di partenza, con 20km e 650 m di dislivello extra, ma ancora con la voglia di vedere le Torri.

Così, mentre Francesca malediceva il mio impeto iniziale (come darle torto) e io inventavo un ottimismo segnato dal senso di colpa, ci siamo rassegnate a ripartire da capo e arrivare in tempo al Mirador.

Poche cose nella vita sono belle quanto le Torri del Paine.

Dopo altri 9,5 km di salita, tra scoraggiamenti da superare, nel timore di non farcela, al limite delle forze siamo arrivate al cospetto delle tre torri.

Un senso di grandezza e potenza difficilmente superabile pervade lo spettatore, soprattutto se è sudato e lucido come un body builder in gara e stanco come un ragazzo dopo un afterhour in discoteca.

Ne valeva la pena.

Valeva i 40km totali della giornata, valeva il bus lento e intasato, valeva le lenzuola all’odore di acqua piovana del 4 elementos, valeva anche il pippone su quanto fosse poco etico il mio tonno in scatola fattomi da Rodrigo.

Valeva tutto.

In quel momento nessun pensiero poteva occupare un neurone che non fosse dedicato alla contemplazione di tanta bellezza.

Se mi dovessero chiedere perchè mi spezzo tanto la schiena a correre, oggi risponderei così:

Perchè se non corressi, non avrei potuto vedere le Torri del Paine sbagliando strada.

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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