Vecchio e Nuovo: guardarsi indietro per crescere
La scorsa settimana mettevo a posto le mie cose in preparazione della Mezza Maratona di Nizza.
Ero al mare e ho cominciato a guardare nell’armadio per mettere tutto bene in ordine (la sera prima di una gara noi runner siamo veramente tutti ridicoli uguali: Sindrome del maratoneta…): calzoncini, top, maglietta, calzini scarpe… scarpe. Scarpe… il feticcio delle donne: SCARPE
Ed eccole. Sono loro. Non me le ricordavo quasi più, le mie prime scarpe da running!
Mi ricordo quando le ho comprate. Sono andata in un Nike Store, a quello di Aosta, la mia città. Di fronte: un muro di scatole. Da neofita le ho guardate tutte. Ho chiesto consiglio e poi le ho viste: aggressive e femminili, leggere, simpatiche. Le ho prese senza pensarci, nemmeno badando troppo al commesso che me ne consigliava altre.
Io le scarpe me le devo sentire e quelle me le sentivo tatuate addosso.
Con quelle scarpe ho corso le mie prime gare, i miei primi km, ho vissuto le mie prime emozioni.
Ed eccole lì, distrutte, sfiancate, consumate. E bellissime.
Per un secondo le ho messe insieme con il mio outfit da gara. Poi le ho tolte e ho ripreso le mie Nike fuxia nuove fiammanti.
Bisogna saper lasciare indietro il passato, ma senza mai dimenticarselo: il passato è quello che ti permette di essere chi sei oggi.
Anche io ho comperato nello stesso store ad Aosta le mie prime scarpe da running:nike air pegasus!Quanto tempo e quanti km fa…!Solo una pianta che ha solide radici ben piantate nel terreno del proprio passato può affrontare le sfide del futuro, crescere forte e alta per trovare la luce e tenere testa ai venti che più si sale più sono violenti!Ma indietro non si torna e il meglio deve ancora venire!Massimo