Verticale, molto verticale

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Finita la stagione delle maratone, dicembre si dedica ad una scelta: al riposo o al cambiamento.

Opto per il cambiamento.

Un amico mi parla di un’esperienza che non ho mai vissuto: 1000 metri. Non piani, quelli li ho fatti, molto tempo fa. E sono stati un disastro. Avevo 13 anni e mi è venuta una crisi d’asma ai 500 metri. Non l’ho mai più rifatto…

Io sono un diesel, viaggio bene sul lungo periodo, la fretta e i traguardi veloci non fanno per me. Chi mi conosce sa che sono lenta in certe decisioni. E nei traguardi.

Eppure l’idea mi piace. Sono 1000 metri, è vero. Ma di dislivello. Pippo direbbe “Gasp! Glub!”

Di notte. Sulla neve. Che sfida… Mi ispira.

Poi guardo sul sito della gara: pettorale numero 1. Il mito: Bruno Brunod.

Ok, iscritta: Night&Winter Vertical Kilometer, Sansicario.

La pista olimpica. Un muro che a guardarlo dal basso viene male.

Frontale, scarpe da trail, zaino, bastoncini. E fiato, tanto fiato.

Linea di partenza. Saluto Bruno (che non si ricorda minimamente di me, ma pazienza, con frontale e cappello penso che non mi riconoscerebbe mia madre).

2 minuti alla partenza: sparano i fuochi e tutti pensano sia il via. Partiti sotto i fuochi d’artificio, ottimo inzio: intorno montagne, buio e luna. E un obiettivo: arrivare in cima.

Partenza con una ragazza conosciuta 5 minuti prima: la notte e la fatica rendono tutti uguali. Bellissimo.

Primo muro: i polpacci bruciano e i piedi scivolano sulla neve.

Secondo muro: rompo il fiato.

Terzo muro: non penso più a nulla. Mi giro e vedo lo skyline dello Chaberton che mi guarda.

Il bello della montagna è che sai che domani sarà lì, qualsiasi cosa succeda. Tra un anno sarà lì, anche se sarai una persona nuova. Sai che lei sarà lì e ti darà il suo profumo, la sua bellezza. Gratuitamente.

Quarto muro: vedo l’arrivo. Ho sorriso per tutto il tempo. Ho parlato, ho sognato.

L’aria sa di neve. E libertà.

Arrivo.

Non ho nemmeno il fiato lungo.

Che pace.

Arrivo miracolosamente seconda di categoria e non lo so. Non mi premierà mai nessuno, perchè non sapendolo me ne vado via prima.

Ma poco importa, ero lì, ero felice. Ero con i miei sogni.

Come sempre le montagne mi donano quella pace magnifica che non trovo da nessun’altra parte.

1h22 minuti di pace e di luce nel buio.

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  • franchino
    Rispondi

    Brava Charlotte! Se ti puoi interessare il 21 al pian del frais c’è un trail in notturna su neve.

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