Accetti la sfida del tramonto?

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Io l’ho accettata: 10 km in 45 minuti o meno.

Mi sono allenata con il mio persona Body Manager per due mesi e mezzo.

Obiettivo Deejay Ten 18 maggio. Ma la DeejayTen di km ne contava poco più di 9 (leggi qui il resoconto), quindi, malgrado la prospettiva di chiuderla a circa 42 minuti, in realtà non poteva valere.

La Milano Marathon del 6 aprile aveva visto nella mia frazione i 10km in 44minuti e 47 secondi, per cui in realtà i 45 minuti erano già raggiunti.

Mi mancava solo la Gara con la G maiuscola.

Eccola: We Own The Night, 10km femminile organizzata da Nike a Milano. Il venerdì sera, ora aperitivo.

WOW!

L’occasione fa l’uomo ladro e il runner ingordo.

Ci ho riprovato, ho accettato la sfida.

E non ho vinto.

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Stavolta non ho vinto: 46 minuti e 13 secondi.. 1 minuto sopra l’obiettivo, finendo inesorabilmente alla 26esima posizione della classifica. Su 7.000 runners non è male, ma quel 6 mi disturba terribilmente.

Ma… la sportività sta qui: se lanci una sfida devi prepararti a non vincerla, perchè può accadere.

Delusa? No, 14 esima in frazione alla Milano Marathon e 5a a DeejayTen sono bei posti. E’ che la mia sfida era qui, perchè le altre non erano delle 10km e io la sfida l’ho lanciata sui 10km, per cui non l’ho vinta, ma non l’ho persa…

Ritenterò? Non so, non ora, ora ho bisogno di recuperare e di pormi un obiettivo nuovo.

Detto questo, posso cominciare a trovare le scuse del caso: i volontari del servizio civile che non dicevano dove andare ed essendo nella parte alta della gara non puoi seguire il fiume di runners (ad uno ho urlato “dove vado???” e mi ha risposto “cosa vuoi???”), piazza Duomo invasa dai turisti (mi scuso con la turista sconosciuta che ho travolto, credo di averle anche fatto male, ma era in mezzo al percorso), Parco Sempione buio come la pece… eppure nulla vale per curare e cancellare quel minuto in più del dovuto.

Ma ora basta lamentarmi! Passiamo al racconto 🙂

7.500 donne che corrono sono uno spettacolo runners. Se poi ci metti l’organizzazione Nike allora è perfetto:

7.500 tshirt turchesi Nike B-E-L-L-I-S-S-I-M-E, con grafica colorata e retro personalizzabile (gratuitamente), borsa del pacco gara firmata Vivienne Westwood in canvas blu, busta per il chip in carta Fedrigoni Nera, chip ultima generazione in nastro plastico da legare alla scarpa e poi lui… al posto della medaglia un braccialetto firmato STL Made in Italy (ovviamente racchiuso nel suo cofanetto nero personalizzato :-)).

Che dire, qualcuno direbbe che è solo marketing. Io dico che è geniale. E che mi sono divertita. Tanto. Anche grazie alle girls che hanno corso con me!

Prossimo obiettivo?

Ora me lo studio, keep in touch!

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