Weekend di corsa a Malta: gli itinerari da non perdere
Malta è un’isola ad un passo dalle coste italiane.
Negli ultimi tempi la conosciamo bene, o quantomeno la sentiamo nominare, a causa di tristi vicende di flussi migratori e diritti umani.
Malta è un curioso melting pot di civiltà, razze, culture, dominazioni. Non mi perdo in un excursus lungo e noioso – dico noioso, ma io ci sguazzo – sulla storia e la nascita della civiltà Maltese, ma vi basti sapere che Malta è come quelle piastrelle in pietra rigenerata, fatte cioè da un agglomerato di tanti sfridi di pietre diverse, tenute insieme dalla cementina.
Un esempio, per me, esteta della storia, lo è l’architettura.
Malta ha un’architettura che potrei definire solo come “tipicamente Maltese”.
Correndo tra le vie cittadine, ti rendi conto che ciò che accomuna un palazzo all’altro non è uno stile definito, ma sono i dettagli.
Proprio come nella pietra rigenerata, se guardi l’insieme ti pare di vedere qualcosa, un’unità, uno stile. Poi, però, se guardi da vicino, percepisci che quello stile è dato dai tanti pezzettini di stili – pietre – diversi.
I balconi aggettanti e verandati hanno sentori magrebini, i muri chiari in grandi blocchi di tufo ricordano le masserie pugliesi, le porte, piccole, colorate e rialzate di qualche gradino trovano la loro derivazione nella tipica architettura british, mentre tetti e frontoni di case nobili e di chiese, sono un calco quasi perfetto del barocco leccese.
In un vortice che mescola epoche, storie e stili, ecco Malta.
La lingua Maltese stessa trova la sua identità nelle sonorità arabe, ma miscela nel parlato sostantivi inglesi e forme dialettali tipicamente mediterranee (molte le parole che terminano in U) quasi sarde o genovesi.
L’isola intera è lunga appena più di venti chilometri e larga circa diciassette, cosa che la rende perfetta per ospitare lunghe corse esplorative.
Avendo poco tempo, però, vi consiglio due itinerari da non perdere.
Lungomare di Valletta e Sliema con Isola Manoel
Lunghezza: 10 km
Fondo: asfalto e pavé
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Consiglio questo itinerario la sera al tramonto. Io sono andata la mattina perchè il mio volo arrivava venerdì sera molto tardi, ma il tramonto è perfetto per godere di questa corsa breve e semplice e molto panoramica.
Partite da Sliema (o da St Julian) e seguite la passeggiata lungomare fino al ponte a Gzira (circa 1 km dopo), che vi porta sull’Isola Manoel. Quest’isola minuscola, è stata nei secoli sede del Lazzaretto di Valletta, al momento visibile, ma non visitabile e del Forte Manoel.
Questo forte fu costruito dai Cavalieri di Malta nel XVIII secolo e fu attivo fino all’inizio del 1900. Oggi in restauro è soltanto parzialmente visitabile.
La vista su Valletta da qui è magnifica.
Ritornando verso il lungomare, prima di proseguire per Valletta, potete fermarvi a guardare il “Villaggio delle Papere”, una specie di grande pollaio che ospita in simbiosi galline, anatre, oche, piccioni e gatti.
Proseguite ora sul lungomare, che rientra più volte a formare piccole baie adibite a porto. Le barche tipiche sono colorate e graziose e gli edifici dotati di balconi maltesi verandati e dipinti.
Proseguendo arriverete al ricco quartiere di Ta Xbiex, con le sue grandi ville che gareggiano a colpi di stili architettonici bizzarri e scalinate di ingresso trionfali.
Entrando nella città attraverserete le mura di Floriana, quartiere più che vera e propria città, addossato al centro storico di Valletta. Consiglio un veloce giro intorno alle mura, contornate da un giardino dal sapore magrebino.
Entrate a Valletta dalla Valletta City Gate, la porta principale (qui il mio tracciato Strava si ferma perchè dopo abbiamo camminato vista l’ora meridiana del sabato e la conseguente folla di gente).
La City Gate è opera di un restauro di Renzo Piano e accoglie i visitatori in modo trionfale. Di fronte, la Fontana dei Tritoni annuncia che state entrando in città.
Valletta è la capitale di Malta ed è stata fondata nel 1520 sulla punta più esposta dai Cavalieri Ospitalieri. Alla sua estrema punta si trova il Forte Sant’Elmo, roccaforte che ha sostenuto assedi e dominazioni. Saraceni, Francesi, Inglesi. E poi bombardamenti e distruzioni.
Valletta è una città di poco più di seimila abitanti che raccoglie la storia di sette secoli.
Attraversata la porta continuate per la via principale fino a Forte Sant’Elmo. Lì potrete fermarvi e godere della vista, impareggiabile, sul golfo e sulle Tre Città – Vittoriosa, Senglea e Cospicua. Sedetevi su una panchina o fate stretching al War Siege Memorial.
Dingli Cliff e Mdina
Lunghezza: 20 km
Dislivello: 475 D+
Fondo: asfalto, strade sterrate e sentieri
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Le Dingli Cliff sono una delle bellezze naturalistiche più amate di Malta e ne hanno sicuramente motivo.
Per raggiungerle potete partire come ho fatto io da Mdina, l’antica capitale dell’isola che vanta fortificazioni Fenicie addirittura risalenti al 1000 a.C., anche se le mura attuali sono di fattura araba del IX secolo d.C.
Consiglio un breve giro all’interno delle mura prima di partire. Mdina è costituita da pochissimi maestosi palazzi dal color crema tipico del tufo e il giro in totale misurerà circa 800 metri. Ho molto apprezzato la Cattedrale di San Paolo, il cui pavimento è interamente costituito dalle pietre tombali di vescovi, canonici e laici facenti parte delle famiglie nobili. Gli intarsi marmorei che commemorano i defunto sono a dir poco spettacolari, tra i più belli che abbia mai potuto ammirare. Quando vedo certe opere ho la netta consapevolezza che l’essere umano può fare cose magnifiche alle volte.
Potete partire appena usciti dalle porte di Mdina, attraversando la città di Rabat, i cui palazzi iniziano appena dopo le mura, senza soluzione di continuità.
Dovrete seguire le indicazioni stradali per Dingli. Correrete lungo strade asfaltate per quattro chilometri circa prima di giungere a Dingli, dove aggiungerete ancora un chilometro prima di raggiungere la strada costiera che costeggia le Dingli Cliffs.
Imboccate la stradina, che per qualche chilometro rimarrà più o meno asfaltata e vi farà correre tra campi e magnifici orti terrazzati a picco sul mare.
Quando finalmente scorgerete le scogliere, raggiungerle non sarà intuitivo. Dall’alto della strada vedrete il sentiero, ma il difficile è imboccarlo: ogni proprietà è cintata e dotata di cartelli disseminati ovunque che vietano l’ingresso.
Il mio consiglio è di cercare il punto migliore, di non dare fastidio a nessuno, di non calpestare ovviamente i campi, ma di addentrarvi comunque e di raggiungere il sentiero che costeggia la scogliera, perchè difficilmente vedrete qualcosa i così bello.
Un single track perfettamente curato affianca lo strapiombo candido delle scogliere, alte un centinaio di metri. Nelle insenature, profonde grotte si inabissano nel mare perfettamente blu. Potrete correre così per un paio di chilometri almeno, raggiungendo poi un parcheggio e di nuovo la strada asfaltata, che questa volta vi riporta verso Rabat con una salita spezzagambe.
Raggiungete Rabat in diversi modi, ma vi consiglio le strade secondarie che tagliano tra i cambi. Vi sembrerà di essere tornati indietro nel tempo di molti secoli.
Ritornate così al punto di partenza in circa venti chilometri.
Se la corsa vi ha messo appetito, a Rabat, proprio dove troverete i pullman per rientrare verso Valletta, potete assaggiare un pastizzo tipico maltese. Una mini calzone salato, decisamente unto e delizioso, ripieno di formaggio, piselli o pollo. Lo prendete da Crystal Palace, locale minuscolo e tipico dal quale escono decine di persone con un cartoccio di pastizzi in mano.
I percorsi che avrei voluto raccontarvi sono ancora tre: la Penisola di Marfa, con le sue torri fortificate; il tour di Marsaxlokk e Marsascala, con i porti di e l’aria dégagéé; il mulini a vento di Fawwara.
Ma Malta è così vicina che presto vorrò tornarci e ve li descriverò.