YOU: comunica il movimento
Nicoletta la conosco da anni. Non siamo mai state “amiche”, nel senso che i rapporti non erano stretti, ma lei mi piaceva. Lavoravamo insieme, uffici vicini, mansioni simili, ma lei aveva quel qualcosa in più: divagava, manteneva i suoi spazi. Da sempre sono affascinata dalle persone proattive e da quelle che scrivono bene e lei ha sempre avuto entrambe le doti. Il suo blog di business e lifestyle non mi interessava tanto per gli argomenti, ma invece mi ritrovavo a leggere gli articoli e sorridere perchè erano scritti veramente bene.
Poi ci siamo perse di vista, lei ha cambiato azienda, io sono rimasta, io mi sono dimessa e ho iniziato la mia avventura di corsa.
Fino a qualche tempo fa. Mi contatta con il suo balzano nome facebookiano e mi propone di collaborare con lei.
Ha appena aperto una “realtà” nuova, non ancora del tutto reale, ma ben viva nei sogni.
Si chiama YOU ed è un nuovo modo di comunicare l’immagine degli sportivi.
Come Niki sia arrivata allo sport lo so e me lo immaginavo. Lei è sempre stata un’anima “libera”, una “donna mentale” per così dire. Da sempre pratica Yoga e da sempre è attenta a ciò che le succede attorno. Lo Yoga, una disciplina decisamente diversa dalla corsa.
Come le viene in mente di creare YOU me lo dice lei stessa:
“Amo aiutare gli altri a stare bene. Mi sono accorta che gli sportivi sono tanti e comunicano abbastanza male sui social nonostante abbiano un vero talento. M’è parso ingiusto e poco meritocratico. Perciò possiamo offrire un servizio pubblicitario ad alti livelli a prezzi molto appetibili per i singoli professionisti. “
Qualcosa di magico ci riusciva ad unire.
Mi propone di posare per YOU. Qualche scatto, ben fatto, professionale, per la mia immagine.
Io solitamente vado di selfie e autoscatti e mi trovo in imbarazzo davanti a professionisti, ma quella mattina in studio è stato… WOW!
Premettendo che ho sempre i tempi corti, ero impaziente di finire, soprattutto la parte “make up”, che detesto.
Alla fine il mio volto sembrava quello di una bambola, tanto che avrei dato qualsiasi cosa per togliermi tutto.
Poi il set, le luci, la macchina foto.
Corri… salta… sorridi…
Ho sempre guardato con invidia chi aveva la fortuna di posare in studio, come se fosse diverso. La verità è che è diverso.
I fotografi di You colgono l’attimo, la grana della pelle, lo sguardo.
Corri, in 5 metri quadri. La mia ossessione per la pancia, per i muscoli che non ho. Uno sguardo reso più penetrante.
Corro in top e leggings.
Mi sento una regina, mi sento veloce, mi sento forte.
Mi sento ME. Grazie a YOU.
Trovate i contatti di You sulla pagina Facebook CLICCA QUI
YOU, la nuova comunicazione al servizio dello sport
YOU è il primo progetto di comunicazione dell’immagine per personal trainers, atleti e istruttori sportivi. Valorizza il talento e la tecnica dei professionisti che si occupano di benessere psicofisico.
Per comunicare l’immagine dei personal trainers YOU propone un metodo innovativo di “comunicazione olistica integrata” che mixa tecniche di coaching, personal branding, fotografia, copywriting e le applica al mondo del web.
Il “metodo YOU” nasce da un’idea di Nicoletta Napoli, communication manager, e viene inaugurato a Torino con l’inizio del 2017. I primi servizi sono dedicati al running, allo yoga, alla danza e al fitness e vedono la partecipazione dei fotografi Davide Furia, Serena Debianchi e Davide Caterino.
YOU realizza, oltre ai ritratti fotografici, biografie personali, strategie di personal branding e progetti di comunicazione online e offline. Ogni produzione è preceduta da un percorso di coaching in cui il team YOU affianca il professionista nella definizione dei suoi obiettivi personali e professionali, individuando il suo “talento unico”. Trasformando la persona stessa in un brand.
La missione di YOU è dare spazio e voce ai giovani talenti dello sport costruendo la loro immagine professionale e supportandoli nel lavoro di trainers al servizio delle persone. Contribuendo così alla diffusione di una nuova cultura del benessere psicofisico che si sovrappone e sostituisce al mito della bellezza svuotata di contenuto.