In cerca del MITO americano: Zion National Park

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Il mito degli States…

Ho intrapreso questo viaggio principalmente per questo: per cercare dove si trova questo MITO, per andare lontano e trovarlo nascosto in qualche angolo remoto, tra miglia di asfalto infinito e paesi cresciuti come funghi nella sabbia, tra l’orso Yogy e Disneyland.

E l’ho voluto pensare come ad una caccia al tesoro di corsa.

Partendo dalla California e attraversando il Nevada, per arrivare in quella valle che ti ricorda gli indiani, con pareti rosse, inacessibili, che lasciano il posto ad un fondovalle verde e morbido, con tanto di fiume serpeggiante.

Chiudete gli occhi e pensateci: rocce tagliate con il laser, un colore rosso bruno, una spaccatura nella terra dura e ostile. Fate un volo dal crinale, dritti, giù, fino a valle, saltate dal bordo del Canyon. Sul fondo un letto di morbida sabbia ed erba. Atterrate planando e seguite le anse del fiume che si destreggia tra massi enormi, serpeggiandoci intorno, tra piante fresche e cervi che bevono.

L’avete immaginato?

Ecco, lo Zion National Park è esattamente così. Un film degli indiani, quelli buoni, quelli che allevano i cavalli e sono cordiali, rinchiusi nel loro Canyon verde.

Gli Indiani, quelli cattivi, stanno nelle terre riarse e si divertono a fare scalpi (nei film. Nella realtà la pelle l’hanno fatta a loro, sia ben chiaro).

Avete due scelte da fare:

1) potete prendere la navetta gratuita (l’ingresso costa 12,50 dollari) e farvi portare alla partenza di uno dei trail, scegliendolo prima dalla mappa. Ce ne sono di facilissimi asfaltati e di più difficili con molto dislivello o risalendo il fiume.

Oppure

2) potete fare come ho fatto io: prendete la navetta a risalire il canyon fino al punto finale e da lì scendere la valle di corsa, deviando dalla strada principale per addentrarsi nei sentieri che preferite. Non disdegnate la strada centrale: non c’è traffico di auto, ma solo delle navette del parco ed essendo la parte più verde del percorso vi riserverà la vista di animali selvatici e piante rigogliose. In più le pareti a strapiombo viste dal basso sono stupende. Godetevi la vista su questa comoda strada asfaltata fino ai punti di ingresso dei sentieri. Ne potete scegliere tantissimi. Io ho scelto l’East Rim Trail, con una deviazione verso il Ghost Canyon, un punto super nascosto, tra rocce e passaggi spettacolari.

 

Poi lentamente scendete la strada principale e soffermatevi ovunque vogliate. Non esiste un luogo brutto, esistono solo i limiti delle vostre gambe.

Unico dettaglio per i runners: il GPS prende malissimo, per cui (come vedrete dal mio tracciato qui sotto) alle volte perde il segnale, per poi riprenderlo tutto insieme. Nello stesso tracciato vi trovere ad avere 1 km fatto in 10 minuti e quello dopo fatto in 2. Basta non pensarci troppo 🙂 Il conto finale è corretto.

Cosa vi porterete a casa dallo Zion? Forse non tutto il mito americano, ma sicuramente qualche immagine che non dimenticherete.

Lo Zion è una vignetta, lo Zion racchiude le fantasie dei bambini e molti dei ricordi di infanzia degli adulti. Magari quelli che non ricordavate più.

Se volete seguire il mio percorso, eccovi il tracciato su Garmin Connect:

Zion National Park RUN by RunningCharlotte

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